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Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Sul portale "Storia della Campania" è stato attivato uno spazio dedicato alla costruzione del Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Il Dizionario (acronimo DBBTL), a cura di Armando Pepe, si prefigge l'obiettivo di raccogliere per la prima volta le biografie dei capi-briganti e dei gregari delle comitive note e meno note di Terra di Lavoro durante l'età napoleonica, il cosiddetto "Decennio francese", e poco oltre. I termini cronologici pertanto vanno dal 1806 al 1825, appena dopo la seconda Restaurazione borbonica sul trono di Napoli. Considerando complessivamente, da un punto di vista quantitativo, il cospicuo numero dei briganti biografati, ne emergono risultati e inferenze di particolare efficacia, come la loro età media e i crimini commessi, secondo una scala di criminalità progressiva, che rendono l'effettiva portata del fenomeno delinquenziale. Si possono, ugualmente, ricostruire le reti parentali e di connivenza, tra gli stessi briganti e i loro consanguinei e manuntengoli, in modo tale da far comprendere chiaramente quali siano stati i luoghi di maggiore e/o minore presenza malavitosa. I briganti percorrevano in lungo e in largo la provincia, commettendo reati ovunque, ma i loro luoghi di provenienza, geograficamente ben delimitabili, costituivano del pari altrettanti luoghi di rifugio, dove sentirsi al riparo dalle frequenti perquisizioni delle forze dell'ordine. Si possono dunque tracciare su di un'ipotetica carta geografica le zone in cui maggiore era la densità criminale, come la fascia costiera nei dintorni di Itri, Gaeta e paesi limitrofi, la valle del Garigliano, specialmente tra Castelforte e il villaggio di Suio, la via Appia in prossimità di Capua, la catena delle Mainarde, i monti del Matese e il Nolano. Non che gli altri luoghi fossero completamente immuni dal brigantaggio, che comunque era pervasivo, ma le zone menzionate pocanzi ne soffrivano in maniera accentuata. La delinquenza, come in tutte le società rurali d'antico regime, si configurava come un fatto endemico e acclarato, e i briganti, con le proprie peculiarità, si inserivano nei vuoti di potere, soprattutto per commettere reati a proprio vantaggio, segnatamente economico. Leggendo le biografie dei briganti si percepisce un generale clima di violenza diffusa, di persone non mosse da nobili ideali ma che nell'instabilità, e nella precarietà, trovavano il proprio territorio d'azione ideale.

Per consultare il Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica:

https://www.storiadellacampania.it/dbbtl:start

Dizionario Biografico della famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana

Sul portale "Storia della Campania" è stato attivato uno spazio dedicato alla costruzione collaborativa del "Dizionario Biografico della famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana" (DBGL). Questo Dizionario, sulla scorta di interessanti documenti in gran parte inediti, si tenta di ricostruire, in modo filologicamente corretto, un dizionario biografico dei componenti la famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana, tra le più cospicue e ricche di un glorioso passato, in virtù soprattutto delle gesta belliche, di Terra di Lavoro, le cui origini sono sussunte nella più ampia storia della romana casa Gaetani: vale la pena ricordare che i Caetani e i Gaetani non sono che due rami di una stessa famiglia. I limiti cronologici del presente lavoro, si collocano tra l’alto medioevo, con notizie prosopografiche inerenti ad Angelo Gaetani (IX secolo), figlio di Giuffredo e nipote di Annecchino Goto, e l’età contemporanea, dato che l’ultimo biografato è Antonio Gaetani dell’Aquila d’Aragona (1795-1863), quinto Principe di Piedimonte e decimo Duca di Laurenzana. Data la vastità dei titoli feudali e dei possedimenti (serie dei Duchi di Gaeta, serie dei Conti di Pontecorvo, serie dei Conti di Fondi e Duchi di Traetto [l’attuale Minturno], serie dei Duchi di Laurenzana e Principi di Piedimonte), nonché l’estensione delle connessioni parentali, deducibili dalle tavole genealogiche proposte, il progetto è non solo ambizioso, per la mole documentaria e bibliografica, ma sempre aperto e aggiornabile, rifuggendo dai sistemi chiusi e apodittici.

Il "Dizionario Biografico della famiglia Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana"  è promosso da un piccolo comitato composto da Ranieri Maria Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana, Maria Rita Battaglia, Alessandro Giaquinto e Armando Pepe ed è aperto alla collaborazione di tutte le persone interessate.

Per maggiori informazioni:
www.storiadellacampania.it/dbgl

Terra Lavoro, Alta Polizia, 1848

Nel lungo e complesso 1848 in Terra di Lavoro si propagavano da parte della borghesia più avanzata fermenti liberaleggianti, mentre il ferreo regime borbonico fronteggiava, con esigua forza pubblica, mali atavici, come il brigantaggio nel territorio di Alvito, la diffusa delinquenza comune, l'agitazione popolare in Sora per il ritorno nella sede diocesana del vescovo misoneista Giuseppe Montieri, alcuni subbugli provocati da facinorosi nel distretto di Nola e a Maddaloni, faide paesane ai piedi dei monti Aurunci. In attesa di stilare gli elenchi con le persone ritenute "attendibili", cioè pericolose poiché insidiavano l'ordine costituito, la polizia metteva sotto stretta vigilanza tutti quelli che erano, o avrebbero potuto essere, sovversivi.

Per saperne di più: https://www.storiadellacampania.it/terra-lavoro-alta-polizia-1848

Tra speranza, impegno e carità: Giovanni Caso, Don Zeno Saltini e l’Opera dei Piccoli Apostoli a Piedimonte Matese (1944-1951)

La Seconda guerra mondiale stava per avviarsi a conclusione. Miserie materiali e morali impregnavano l’intera Italia, massime nelle zone interne ed isolate, a lungo depotenziate dalla geografia dei luoghi, come il Matese. In quei cupi frangenti apparve a Piedimonte d’Alife (oggi Piedimonte Matese) il tenace e combattivo sacerdote carpigiano Don Zeno Saltini, per una combinazione favorita da Don Espedito Grillo, parroco della chiesa matrice di Ave Gratia Plena. Gli offrì il destro Giovanni Caso, medico e docente universitario, esponente politico della Democrazia Cristiana, distante da una neghittosità adiafora, che di sovente le classi abbienti avevano mostrato nei confronti del popolo. Il professor Caso, in poche parole, incarnava i sentimenti e gli insegnamenti profusi da Don Giacomo Vitale, che continuava ad essere nella diocesi alifana il vero motore polivalente della dottrina sociale della Chiesa, fedele fino agli ultimi respiri all’eredità immateriale trasmessagli da Giuseppe Toniolo, venerato maestro. Secondo i propositi di Don Vitale, condivisi fermamente dalla parte più avanzata del clero locale, la Chiesa, o per intercessione o in prima persona, doveva stare al fianco dei lavoratori salariati, degli artigiani, dei carbonai, di chi viveva alla giornata. Erano tempi in cui, sia pure la società era devastata dall’immane conflitto e dal continuo scontro ideologico, si cercava la speranza, per fecondare opere di bene. Si pensava al futuro, confidando che ormai il peggio fosse alle spalle.

Per saperne di più:

https://www.storiadellacampania.it/tra-speranza-impegno-e-carita-giovanni-caso-don-zeno-saltini

Vedi anche la galleria fotografica:

https://www.storiadellacampania.it/galleria:scene-di-vita-piccoli-apostoli-piedimonte-matese

La comunità dei Piccoli Apostoli a Piedimonte Matese

Mentre la Seconda Guerra Mondiale stava per concludersi, improvvisamente giunse a Piedimonte Matese il visionario e carismatico sacerdote Don Zeno Saltini, predicatore d'eccezione e propagatore del semplice dettato evangelico. Con l'appoggio concreto del professore Giovanni Caso, il quale sarebbe diventato senatore nella prima legislatura repubblicana, Don Zeno Saltini creò la comunità dei Piccoli Apostoli, germe iniziale da cui sarebbe spuntato il più ampio progetto di Nomadelfia, nel grossetano, che tuttora esiste. La venuta di Don Zeno e l'applicazione fattiva di tanti piedimontesi, di ogni origine sociale, produssero nel comune un desiderio ontologico, ancor più forte perché postbellico, di fare del bene, che ancora rimane ancorato nel territorio. Quando la comunità dei Piccoli Apostoli, nel 1954 chiuse i battenti, l'eredità morale e immateriale passò ai Salesiani che, ancora oggi, pur non essendo più presenti a Piedimonte, raccolgono i frutti del loro insegnamento. Il senatore Giovanni Caso, prematuramente scomparso nel 1958, donò i propri e cospicui terreni affinché il sogno di Don Zeno diventasse realtà.

Sul portale "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it) è stata pubblicata una raccolta di documenti che testimonia questa storia. Per consultarla:

https://www.storiadellacampania.it/comunita-piccoli-apostoli-piedimonte-matese

Storia della Campania al Festival dell'Identità di Piedimonte Matese (8 settembre 2022)

L'8 settembre 2022, nell'ambito del Festival dell'Identità di Piedimonte Matese, Daniele Santarelli, collegato da remoto, ha presentato al pubblico il portale Storia della Campania (www.storiadellacampania.it).

Per visualizzare la relazione, dal titolo Al servizio del territorio, della sua storia e del suo patrimonio culturale collegarsi al link seguente (oppure cliccare sull'anteprima più sotto):

https://youtu.be/tg7EE5eMPFo

Mappa dei vescovadi nel Regno di Napoli (1806-1815)

Prendendo spunto da una ricerca di Gabriele De Rosa, edita nel terzo volume di Tempo storico e tempo religioso, per la prima volta si pubblica integralmente la Mappa dei vescovadi nel Regno di Napoli, un documento cronologicamente collocabile tra il 1806 e il 1814, nel pieno del cosiddetto Decennio Francese. Il documento offre un quadro ampio ed articolato, passando in rassegna per intero le 131 sedi diocesane, con notazioni caratteriali e morali dei presuli o, in loro assenza, dei vicari generali. Pur essendo un documento non firmato, è evidente che si tratti di un rapporto di natura confidenziale, atto a delineare i punti di forza e/o di debolezza, fedeltà al governo e/o ambiguità, dell’episcopato regnicolo. Non si può, con certezza, individuarne l’estensore, ma allo stesso tempo si può credere che sia servito ai ministri dell’Interno e del Culto, nella visione napoleonica del vescovo-prefetto, funzionario di Stato oltre che uomo di Chiesa.

Per consultare l'edizione di questo prezioso documento, a cura di Armando Pepe:
https://www.storiadellacampania.it/mappa-dei-vescovadi-del-regno-di-napoli-decennio-francese

Ereticopedia, SdC e CLORI si rinnovano (anche se non si vede!)

Nella settimana in corso (e in quelle precedenti) sono stati effettuati invisibili ma importanti aggiornamenti tecnici ai siti Ereticopedia, Storia della Campania (SdC) e Edizioni/Associazione CLORI, che delineano un cambiamento sostanzialmente profondo e nettamente migliorativo per la user experience.
I nostri “storici” domini www.ereticopedia.org, www.storiadellacampania.it e www.edizioniclori.it sono stati trasferiti sui server di Cloudflare, società americana leader mondiale nel content delivery network e nei servizi di sicurezza internet, con grossi benefici in termini di velocità e visibilità sui motori di ricerca per tutti e tre i siti. Per quanto i nostri siti abbiamo sempre offerto la massima sicurezza ai loro visitatori e utilizzatori, la protezione Cloudflare SSL/TLS accresce ancora di più sicurezza e privacy della navigazione. 
Inoltre, la ricerca interna ai siti è stata migliorata grazie alla piena integrazione con il Custom Search Engine di Google. 
I domini secondari ereticopedia.wikidot.com, storiadellacampania.wikidot.com e edizioniclori.wikidot.com restano naturalmente attivi per gli sviluppatori dei siti che continueranno avere l’accesso all’editing interno, con il consueto username e la consueta password e senza alcun cambiamento di sorta.
Dal 19 al 22 maggio 2022 www.ereticopedia.orgwww.storiadellacampania.it e www.edizioniclori.it (e i corrispondenti sottodomini wikidot.com) sono rimaste offline a causa di un attacco hacker, proveniente, in questi tempi tanto complicati, dal territorio della Federazione Russa, e diretto contro il nostro hosting Wikidot, società polacco-americana attiva dal 2006, punto di riferimento mondiale per la costruzine di siti wiki-based
Un riassunto di quanto successo è disponibile alla pagina: http://blog.wikidot.com/blog:_start/date/2022.5
In ogni caso, l’attacco è stato superficiale, i siti non hanno corso mai alcun rischio di perdita dei dati e i dati personali degli utenti non sono stati violati.Wikidot stessa ha approfittato di questo evento negativo per migliorarsi in termini di efficienza e sicurezza, e riteniamo estremamente improbabile che eventi del genere possano nuovamente accadere in futuro (peraltro, per Wikidot si è trattato di un unicum, il primo rilevante attacco hacker alla propria infrastruttura in 16 anni di onorata carriera).

Lo staff di Ereticopedia, CLORI & friends ringrazia tutti coloro che, dalla nascita del primo progetto on line di Ereticopedia nel lontano 2013, frequentando i siti, proponendo o accettando di redigere nuovi contenuti e/o dando utili suggerimenti, hanno permesso la crescita straordinaria del network e in particolare la grande visibilità in rete della nostra "ammiraglia" Ereticopedia.

Siamo sicuri che i risultati futuri saranno ancora migliori!


Fede e devozione a Piedimonte Matese tra medioevo ed età moderna: testamenti a favore del convento dei Domenicani (1419-1768)

Nella sezione Fonti del portale "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it) è stata attivata una nuova pagina, a cura di Armando Pepe, dedicata a Fede e devozione a Piedimonte Matese tra medioevo ed età moderna: testamenti a favore del convento dei Domenicani (1419-1768), con una importante appendice documentaria.

Per consultare il materiale: http://www.storiadellacampania.it/domenicani-piedimonte-matese

Stroncature presenta "Caserta 1945. La Costituzione e la Repubblica" di Paolo Franzese (26/10/2021)

Martedì 26 ottobre, alle ore 18:00, Stroncature ospita la presentazione del volume di Paolo Franzese, Caserta 1945. La Costituzione e la Repubblica. La relazione dell’avvocato Giovanni Franzese ai giovani della Democrazia Cristiana (D’Amico Editore, Nocera Superiore 2021). Con l’Autore dialogano Felicio Corvese e Giovanni Cerchia. 

Per registrarsi e assistere alla conferenza:
https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_hUqdHBZ0TbqBZdJPbX82wg

Maggiori informazioni alla pagina:


SdC e Parresia presentano "La nazione populista" di Marco Meriggi (16/07/2021)

Venerdì 16 luglio 2021, alle ore 16:00Parresia, piattaforma digitale del network Cantiere Storico Filologico, di cui fa parte anche il portale Storia della Campania, ospita una discussione attorno al volume di Marco Meriggi, La nazione populista. Il Mezzogiorno e i Borboni dal 1848 all'Unità (Il Mulino, Bologna 2021). L'Autore dialoga con Renata De Lorenzo, Alessia Facineroso, Giuseppe Barone. Modera Armando Pepe.

LINK PER ACCEDERE ALLA SALA ZOOM E PARTECIPARE:

IN ALTERNATIVA, DIRETTA FACEBOOK ALLA PAGINA:
https://www.facebook.com/Parresia2021

SdC e Parresia presentano "Il fantastico regno delle Due Sicilie" di Pino Armino (12/07/2021)

Lunedì 12 luglio 2021, alle ore 18:00Parresia, piattaforma digitale del network Cantiere Storico Filologico, di cui fa parte anche il portale Storia della Campania, ospita una discussione attorno al volume di Pino Armino, Il fantastico regno delle Due Sicilie. Breve catalogo delle imposture neoborboniche (Laterza, Roma-Bari 2021). L'Autore dialoga con Amedeo Lepore, Andrea Ramazzotti, Anna Poerio Riverso, Nicola Terracciano, Giovanni Valletta, Marco Vigna. Moderano Armando Pepe e Daniele Santarelli.

LINK PER ACCEDERE ALLA SALA ZOOM E PARTECIPARE:

IN ALTERNATIVA, DIRETTA FACEBOOK ALLA PAGINA:
https://www.facebook.com/Parresia2021

Un Pasquale Villani inconsueto e poco conosciuto: la collaborazione al Dizionario Biografico degli Italiani

Su "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it), nella sezione "Note e letture", è stato pubblicato il saggio di Silvio De Majo, Un Pasquale Villani inconsueto e poco conosciuto: la collaborazione al Dizionario Biografico degli Italiani.

Il saggio ricostruisce l’episodica collaborazione di Pasquale Villani al Dizionario Biografico degli Italiani, innanzitutto descrivendo e commentando le due voci note, Lodovico Bianchini e Francesco Conforti: il primo, in qualche modo scoperto da Villani, come fedele collaboratore e ministro di Ferdinando II, economista sostenitore di un moderato protezionismo; il secondo, al centro dei suoi interessi storiografici del momento, importante esponente dell’anticurialismo settecentesco, con inevitabile condanna a morte nel 1799. Nel contempo l’articolo riscopre cinque brevi voci del 1960, pubblicate nei primi due volumi del dizionario, del tutto sconosciute. Due riguardano personaggi minori legati al mondo borbonico (l’imprenditore francese Thomas Agiout e il giudice Luigi Aiossa); due (Domenico Abatemarco e Giuseppe Abbamonti) appartenenti alla borghesia provinciale meridionale, giacobina o carbonara, a seconda dei periodi si inseriscono le loro vite, sfociate in duri anni di prigione o esilio. Infine il più lungo interessante profilo biografico dell’avellinese Luigi Amabile, una complessa affascinante figura di scienziato, politico e storico, deputato nell’Italia immediatamente postunitaria, considerato da Croce un ingegno veramente e naturalmente forte.

Per consultare il testo, collegarsi alla pagina:

http://www.storiadellacampania.it/pasquale-villani-dbi

L'Ospedale e la Farmacia degli Incurabili a Napoli

L'Ospedale degli Incurabili, fondato a Napoli dalla catalana Maria Richenza Longo nel 1522, è tra le più importanti opere umanitarie e sanitarie del Mezzogiorno d’Italia. Sede di cura, ricerca e attività scientifica di altissimo livello internazionale, per secoli ha occupato in Europa un posto di assoluta rilevanza. Del suo complesso fa parte la Farmacia degli Incurabili, che, da un punto di vista storico, ci offre uno sguardo intrigante sul mondo dell'élite scientifica durante l'Illuminismo napoletano.

Per saperne di più, consultare le voci "Ospedale degli Incurabili" e "Farmacia degli Incurabili" di Adriana Valerio, recentemente pubblicate nel Dizionario storico delle scienze naturali a Napoli dal Rinascimento all’Illuminismo, curato da Donato Verardi ed ospitato sul portale "Storia della Campania": 

http://www.storiadellacampania.it/dssnn:ospedale-degli-incurabili

http://www.storiadellacampania.it/dssnn:farmacia-degli-incurabili

Storia della Campania presenta "Brigantaggio italiano. Considerazioni e studi nell'Italia unita" di Marco Vigna (06/02/2021)

Sabato 6 febbraio 2021, alle ore 17:00, Storia della Campania, in collaborazione con Stroncature, organizza sulla piattaforma telematica Zoom un dibattito sul libro di Marco Vigna, Brigantaggio italiano. Considerazioni e studi nell'Italia unita (Viella, Roma 2020).

Discutono con l'Autore Emiliano Beri e Carmine Pinto. Modera Armando Pepe.

Di seguito il link per registrarsi e collegarsi alla conferenza:

https://stroncature.substack.com/p/brigantaggio-italiano-considerazioni

Il brigante Giovanniello e i suoi complici sui monti del Matese (1810)

Su "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it) è stata attivata una nuova sezione, a cura di Armando Pepe, che presenta una sistematica cernita di documenti inerenti sia alla Commissione militare (con sede in Castellone, l'attuale Formia), istituita il 6 marzo 1806 presso il Corpo d'Armata francese destinato all'assedio di Gaeta, sia alla Commissione militare di stanza a Capua, istituita con Regio Decreto 30 maggio 1807, che il compito di giudicare in modo marziale tutti i briganti e i loro complici, nonché chiunque avesse cospirato contro lo Stato. Gli atti sono scritti interamente in francese. 

I primi documenti pubblicati nella sezione sono gli stralci di tre processi inerenti alle complicità, reali o supposte, nei confronti del brigante Giovanniello, operante sui monti del Matese durante il decennio francese. I fatti imputati si svolsero a San Gregorio d'Alife (ora San Gregorio Matese) e a Valle di Prata (attualmente Valle Agricola). Nel primo processo, essendo accusati di favoreggiamento, furono condannati a morte, mediante impiccagione, Domenico Mezzullo, Giuseppe Di Lello e Giuseppe Fattore (tutti e tre di San Gregorio). Nel medesimo procedimento, invece, non toccò la stessa sorte a Francesco Mezzullo (figlio di Domenico) e a Pietro Di Lello (figlio di Giuseppe). Nel secondo processo, benché imputati di favoreggiamento, i fratelli Antonio e Filippo de Lellis (di San Gregorio) furono assolti. Nel terzo processo, infine, l'arciprete curato di Valle Agricola Francesco Pezzullo, anch'esso accusato di favoreggiamento, fu assolto.

Per consultare la pagina di SdC dedicata a queste vicende:

http://www.storiadellacampania.it/complicita-brigante-giovanniello-matese

Storia della Campania presenta "Lettere Napolitane" di Pietro Calà Ulloa, a cura di Carmine Pinto (22/01/2021)

Venerdì 22 gennaio 2021, alle ore 17:00Storia della Campania, in collaborazione con Stroncature, organizza sulla piattaforma telematica Zoom un dibattito sulle Lettere Napolitane di Pietro Calà Ulloa, nell'edizione a cura di Carmine Pinto (D’Amico Editore, Nocera Superiore 2020).

Con il Curatore discutono Emilio Gin e Renata De Lorenzo. Modera Armando Pepe.

Di seguito il link per registrarsi e collegarsi alla conferenza:

https://stroncature1.substack.com/p/lettere-napolitane-di-pietro-cal

Storia della Campania presenta "L’affaire Pontelandolfo" di Silvia Sonetti (31/10/2020)

Sabato 31 ottobre 2020 alle ore 16:00 il portale Storia della Campania, in collaborazione con Stroncature, organizza sulla piattaforma telematica Zoom un dibattito sul libro di Silvia Sonetti, L’affaire Pontelandolfo. La storia, la memoria, il mito (1861-2019) (Viella, Roma 2020). Discutono con l'Autrice Renata De Lorenzo e Daniele Palazzo. Modera Armando Pepe.

Per maggiori informazioni e per registrarsi e collegarsi alla conferenza: 

https://www.stroncature.com/2020/10/26/laffaire-pontelandolfo-di-silvia-sonetti

Per una prosopografia di monsignor Pietro Paolo de’ Medici, vescovo di Alife dal 1639 al 1656

Sulla scorta di una nuova documentazione, in un contributo redatto da Armando Pepe per il portale "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it) e per la rivista "Quaderni eretici" (www.ereticopedia.org/rivista) si ricostruisce biograficamente la figura di monsignor Pietro Paolo de'Medici, vescovo della diocesi di Alife (nel Regno di Napoli) dal 1639 al 1656.

Dottore in utroque iure, dapprima canonico nella cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore, poi nominato presule  da papa Urbano VIII, visse all'insegna dell'altruismo e della vita intesa come dono. È grazie a un recente ritrovamento di una fonte inedita, presso l'Archivio di Stato di Pisa, che se ne sa di più: nacque con ogni probabilità a Volterra intorno al 1602 da Orazio de'Medici e da Alessandra Carosi, fu accolto nell'Ordine di Santo Stefano nel 1651, morì a Castello d'Alife (ora Castello del Matese) nel 1656 portando soccorso agli appestati.

Per consultare il testo, collegarsi alla pagina:

http://www.storiadellacampania.it/pietro-paolo-medici

Agata la Palermitana e il suo processo per stregoneria nella Capua del XVII secolo

Agata la Palermitana è stata una donna processata per stregoneria dal Tribunale dell'Inquisizione dell’Arcidiocesi di Capua nel XVII secolo. A seguito di una serie di denunce depositate tra il 1677 e il 1685, la donna fu processata condannata nel 1686 ad essere frustrata in pubblico e al bando dal territorio di Capua. 

Ad Agata la Palermitana è dedicata una nuova voce del Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo (fulcro del sito Ereticopedia), redatta da Augusto Ferraiuolo.

Per consultarla collegarsi alla pagina: http://www.ereticopedia.org/agata-la-palermitana

Il testo è pubblicato anche sul portale "Storia della Campania": http://www.storiadellacampania.it/agata-la-palermitana