Inchiesta su FSCIRE (Puntata I-Bis)

Nota della Redazione. Riceviamo da parte di un addetto ai lavori il seguito della prima puntata dell'inchiesta sulla Fondazione FSCIRE pubblicata sulla nostra testata il 20/10/2024 e, coerentemente con le nostre finalità, riteniamo utile pubblicare il testo, rinviando, per tutto ciò che concerne la nostra policy editoriale, alla breve nota preliminare preposta al precedente pezzo. 

 

INCHIESTA SU FSCIRE
PUNTATA I BIS: AGGIORNAMENTO E APPROFONDIMENTO (qualcuno non gradisce)


Questa inchiesta rimane incentrata sul tema degli istituti di ricerca non pubblici e del relativo finanziamento: non ci occupiamo di discussioni intra-religiose o politiche e non abbiamo pregiudizi ideologici; siamo anzi indifferenti alle posizioni che FSCIRE in questo o altri campi obiettivamente manifesta nei suoi vertici (collaboratori di rango inferiore hanno certamente posizioni, credo religiosi, opinioni differenziate, ma quel che emerge è la posizione di Melloni e degli altri accademici, che non si può negare sia divulgata su ogni mezzo di comunicazione). Ci interessa – per questo e altri istituti – la qualità dei prodotti della ricerca in rapporto alla quantità del finanziamento pubblico (questo rapporto ha attivato la nostra inchiesta), che è solo o buona o cattiva (ossia: i prodotti effettivi della ricerca: monografie, studi poi utilizzati e citati nell’ambiente scientifico nazionale e internazionale, non tanto invece altisonanti consorzi, eventi istituzionali ecc.). Osserviamo solo che, se tra i fini della FSCIRE rientra la promozione di una (ben precisa) riforma della Chiesa attraverso il solo peso della ricerca (come si usa ripetere all’interno), i temi, la qualità, se non la natura stessa della ricerca non possono non risentire di tale impostazione: si tenderà forse, anche inconsapevolmente, in buona fede, a promuovere ricerche non disinteressate (abbiamo già elencato gli argomenti ricorrenti), ma utili alla “causa”, alla “ditta” (altro termine interno), ossia principalmente alla “gestione” dell’eredità del Vaticano II (in direzioni che non ci interessano), rischiando di far coincidere gli assunti di partenza con i risultati. Non lo sosteniamo noi: dall’”uscita” polemica del maggior storico che l’istituto abbia avuto, Paolo Prodi, e via via di quasi tutti gli altri, come riassunto dal passo citato di De Marco (che avrà le sue idee, ma analizza in modo puntuale), tale riserva da parte del mondo scientifico ricorre ciclicamente. Questa ovvia (già dalla scorsa puntata) premessa per inquadrare ciò che segue.

Alla prima parte di presentazione (finanziaria), il paziente lettore ne avrebbe trovata una seconda, più amena, prima di essere nuovamente infastidito con numeri (di protocollo): una vicenda di certo lecita, ma forse unica nella storia dell'Università, che susciterà divertimento.

Tuttavia è accaduto che un paragrafo, peraltro secondario e incidentale, del nostro lavoro, intitolato "Minuzie ad esempio: Una video-mostra", sia stato ripreso da un giornalista (già altre volte critico di FSCIRE, ma ora sulla base della pura documentazione).[1] Sennonché qualcuno, evidentemente risentito, non ha smentito (forse non poteva?), ma ha, come suole dirsi, lanciato la palla fuori campo. Occorre quindi approfondire, rimettendo la palla al posto dovuto: siamo precisi e desideriamo essere smentiti esclusivamente sulla base di documenti; è l’unico punto d'onore di uno studioso.

Riprendiamo, con tagli, quel che avevamo scritto (sulla base di documenti pubblicati su siti governativi e della stessa FSCIRE):

«nel [resoconto dei proventi pubblici di FSCIRE] 2022, tra le entrate da bandi competitivi, si registrano 236.520,00 € da parte della “struttura”, presso la Presidenza del Consiglio, “per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni” per il Progetto 046-2022 – “9 ottobre 1982 – Memoria, storia e racconto di un delitto dimenticato”, di cui FSCIRE è risultata vincitrice. Si tratta del tragico attentato, “di matrice palestinese rimasto impunito”[2], alla sinagoga di Roma del 1982, progetto dunque meritorio. La FSCIRE ha allestito una video-mostra alle Terme di Diocleziano. Curioso [...] perché il 29 luglio 2021 la ministra Dadone reinsediava, presso tale struttura [...], il “Comitato per gli Anniversari di Interesse Nazionale”, che non poteva non vedere tra i membri Alberto Melloni,[3] segretario (= direttore) e membro del CDA della FSCIRE [...]. Se il bando è stato pubblicato durante la presenza del segretario FSCIRE nel Comitato, ossia dopo 29 luglio 2021 (lo ignoriamo), e tale presenza è continuata fino alla fine del governo (22.10.2022, quindi [poco] dopo l’apertura della video-mostra il 06.10.22), ci sarebbe qualche problema di opportunità (non affermiamo di conflitto d’interessi). [...] il membro del Comitato per gli anniversari che contemporaneamente (con la “sua” Fondazione) risulta vincitore del bando medesimo […] e introita 236.520 € (il 09.11.2022 con la dizione “acconto”; nel bilancio 2023, p. 18, risultano da incassare 157.680 € sotto la voce “PCDM parte eccedente [...]”)? Bando che non ha lasciato traccia nel web [...]. Nulla di illecito, al massimo inopportuno».[4]

Il giornalista, Andrea Zambrano, citandoci ed approfondendo, come noi non ha tratto conclusioni affrettate e ha cercato di «verificare se al momento della presentazione del bando e della conseguente vittoria, Melloni non si fosse nel frattempo dimesso dal prestigioso incarico di membro del comitato». Non avendo avuto risposta dall'interessato, il giornalista ha mantenuto aperto l'interrogativo, dicendosi pronto a «sgomberare il campo da un eventuale sospetto di un conflitto di interessi». «Conflitto o no, resta però il fatto che il comitato di cui Melloni ha comunque fatto parte ha assegnato un bando alla Fondazione di cui Melloni è segretario». Piaccia o no, cosa deve scrivere un giornalista, polemico o meno che sia? E rintraccia il documento (a firma Dadone, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, che noi non avevamo citato): «Il 23 luglio 2022 il decreto ministeriale firmato Dadone assegna alla Fondazione il bando di cui risulta vincitrice. La mostra si farà. E nella dotazione assegnata la Fondazione fa decisamente la parte da leone rispetto alle altre proposte, comunque finanziate. A un progetto dedicato a Giuseppe Mazzini, il ministero stacca un contributo di 25mila euro [...] mentre alla strage di Capaci, di cui nel 2022 […] la Presidenza del Consiglio del Ministri destinò 155 mila euro […]. I 4 eventi messi assieme [ne abbiamo tagliati due] totalizzano la bellezza di 280 mila euro di stanziamento. Nello stesso decreto alla FSCIRE ne arriveranno molti di più di tutti questi messi assieme: 394mila». Con tanto di link al d.m. 13.07.2022[5] (precisamente – abbiamo verificato – art. 3, n. 1, Lett. a, n. V).

Tutto ciò è pubblicato nella pagina della Presidenza del Consiglio dedicata alla struttura per gli anniversari,[6] nella sezione dedicata al comitato.[7] Va però rilevato, per determinare il quadro temporale della decisione di affidare alla FSCIRE la mostra sull’attentato del 1982, che il citato d.m. Dadone 13.07.22 in premessa rileva che il comitato ha approvato la mostra e il relativo costo già nella sessione del 18 maggio 2022:

«VISTO il resoconto della seduta del Comitato del 18 maggio 2022 nel quale, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera b), del richiamato decreto del Ministro per le politiche giovanili 19 luglio 2021, si approvano, tra l’altro, n. 7 proposte e relativo riparto delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione, rispettivamente, di: n. 5 iniziative e di n. 2 interventi».

Non è dato sapere se il 18 maggio 2022 il Comitato abbia approvato non solo la mostra, ma anche la sua assegnazione a FSCIRE, e quindi il bando fosse già arrivato alla conclusione; oppure se la procedura determinata dal detto bando sia terminata solo prima del d.m. Dadone del 13 luglio. Il Comitato si era insediato solo il 29 luglio 2021: un bando quindi, comunque svoltosi rapidamente, considerando gli infiniti passaggi burocratici che ha certamente comportato.

Vi è però un’altra, seria questione: il bando è citato nel resoconto dei contributi pubblici 2022 di FSCIRE («bando competitivo relativo alle celebrazioni degli anniversari di interesse nazionale»), ma non nel d.m. Dadone 13.07.2022 (non vi dovrebbe essere in premessa un «VISTO l’esito del bando competitivo»?), né nella sezione “Bandi e avvisi pubblici” della Struttura degli anniversari.[8] Nel 2021/2022 figurano bandi per Roma Capitale, per il centenario del P.C.I. (il cui svolgimento dura ben 10 mesi, dal 20 dicembre 2021 al 6 settembre 2022),[9] per Enrico Berlinguer, ma nulla né riguardo a un bando sul 40° dell’attentato né riguardo a FSCIRE. Nella sezione “Amministrazione Trasparente” troviamo i dati relativi ai progetti assegnati a FSCIRE[10] (scopriamo che questo non è il primo; uno è su Giuseppe Verdi: che competenza avrà la “Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII” con il tema “Mostra a Pechino: Verdi e l'alfabeto del sentimento umano”. La FSCIRE con Verdi a Pechino? Come mai? Ah saperlo). Ecco quanto riportato sulla videomostra:[11]

Dettaglio atto di concessione

 

Soggetto

Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII (FSCIRE), Bologna (BO).

Dati fiscali

[omissis nostro]

Importo lordo

Euro 394.200,00 contributo - Euro 236.500,00 anticipo 60% - Euro 157.680,00 a titolo di saldo.

Norma

Decreto del Ministro per le Politiche giovanili del 13 luglio 2022.

Modalità

art. 2 dpcm 22 novembre 2010.

Progetto

‹‹9 ottobre 1982 - Memoria, storia e racconto di un delitto dimenticato››

Rup

Dott.ssa Elena Guerri Dall'Oro.

Struttura

Struttura di Missione Anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.

Data pubblicazione

17/02/2024.



Nessun cenno a un bando: e il citato art. 2 dpcm 22 novembre 2010 (“modalità”) non tratta di bandi.[12]

Nella stessa pagina web troviamo la convenzione tra la Struttura per gli anniversari e la FSCIRE, ben 35 pagine.[13] Ripetiamo ancora, a scanso di equivoci: la mostra è stata più che meritoria; sull’evento è stato costituito un comitato di garanti di elevatissimo livello, personalità appartenenti o meno alla Comunità ebraica, tutte di grande rilievo politico o culturale, ma con il compito di vigilare esclusivamente «sul programma di azioni e sui prodotti scientifici ed artistici», non sui criteri di assegnazione. Nulla da dire; tanto meno sulla collaborazione del Museo Ebraico di Roma, che ha fornito un valido supporto scientifico e parte delle fonti storiografiche (perché il progetto non è stato assegnato direttamente al Museo?). Il punto è soltanto la parte avuta da FSCIRE nell’ottenere l’incarico: nemmeno la convenzione, tra i provvedimenti, decreti ecc. menzionati in premessa cita un bando. Inoltre non compare il nome di Melloni: per la struttura sottoscrive Paolo Vicchiarello e per FSCIRE sottoscrivono il Presidente Alessandro Pajno (personalità sicuramente al di sopra di ogni sospetto di conflitto di interessi, che si presta gratuitamente alla presidenza), “rappresentante legale della Fondazione”, e Federico Ruozzi, allievo di Melloni, vicesegretario (ossia vicedirettore) di FSCIRE (vice di Melloni), professore associato all’Università di Modena e Reggio nello stesso dipartimento di Melloni e (pronostichiamo – la verità è figlia del tempo) suo delfino, “responsabile di progetto”. Ciò non toglie che segretario, membro del CDA e dominus di FSCIRE fosse comunque Melloni (che immaginiamo si sia dimesso dal Comitato prima dell’affidamento a FSCIRE. Oppure no?).

Ma sebbene abbiamo ribadito la meritorietà del progetto (ed ora, venutine a conoscenza, la universale stima goduta dal comitato dei garanti e dal presidente di FSCIRE), e posto in dubbio solo l’opportunità (non un conflitto di interessi o l’illiceità) che un Comitato di cui è membro il segretario (= direttore) e membro del CDA FSCIRE affidi (con bando?) un progetto con contributo di 394.200 euro alla FSCIRE stessa, ebbene, nonostante ciò, lo stesso Melloni il 25 ottobre 2024 reagisce su X (ex twitter) all’articolo di Zambrano (che riporta quanto da noi documentato, comprese le considerazioni assolutamente positive sull’idea della mostra – escluse ovviamente le nuove “scoperte” anzidette) con uno strano messaggio, che non ha nulla a che fare con i contenuti di cui sopra:

«p.s. che questa notte qualche seminatore di odio antisemita irrida e denigri il lavoro di scavo critico e videostorico di chi partecipò alla ricerca @fscire del 2022 (@BnaiBrith @romaebraica @anniversaritaly @fabioperugia @albertomelloni ) suscita un silenzioso senso di orrore»[14]

A ciò seguono vecchi messaggi sulla mostra e un rilancio continuo di tweet che riguardano l’ebraismo italiano (compresa la bella iniziativa della riapertura della libreria di Umberto Saba a Trieste), quasi l’autore si proclamasse, per così dire, “portavoce” della Comunità ebraica. Che supponiamo non ne abbia bisogno; e soprattutto non c’entra proprio con il nostro discorso e non se ne è lamentata (nel caso sarebbe perfettamente in grado di lamentarsi direttamente, senza passare per altri; anzi saremmo lieti di una comune riflessione e renderemmo volentieri conto).

A qualcuno potranno essere poco graditi il giornalista, il suo giornale e il suo articolo. Noi non difendiamo nessuno, non partecipiamo alle liti intra-cattoliche tra posizioni conservatrici (il giornale, certo polemico – ma ciò rientra in codeste schermaglie a noi poco note ed estranee) o più progressiste (Melloni), ma di antisemitismo non abbiamo visto traccia nemmeno al microscopio. Ci sentiamo chiamati in causa unicamente perché l’inchiesta è nostra, e i documenti che abbiamo citato sono rigorosamente pubblici, protocollati e ufficiali. Soprattutto, i nostri dubbi riguardano unicamente le modalità e l’opportunità di una assegnazione a FSCIRE nei termini suddetti, dubbi che ribadiamo, e di cui rispondiamo, in attesa di smentita.

Semmai sono proprio il Museo ebraico, la Comunità ebraica romana, ecc., all’oscuro che affidante e affidatario in qualche misura coincidessero (né potevano immaginarlo, dato che nel Comitato sedeva Alberto Melloni, mentre per FSCIRE ha sottoscritto il suo vice Federico Ruozzi), che potrebbero risultare (in senso non giuridico, che non ci compete, ma traslato e suggestivo) “parte lesa” dell’operazione a monte della mostra. Ripetiamo (repetita iuvant): solo “a monte”. La mostra era sacrosanta. Perché allora Melloni estrae dal cappello il termine “antisemitismo” (nonché “orrore” e simili – certo non rivolti a noi, ma comunque a chi ci ha ripreso), quando (da noi nominato per una situazione unicamente sua personale e della sua Fondazione) sarebbe stato sufficiente smentire l’appartenenza al comitato al momento dell’assegnazione o l’assenza del bando, o dire la sua a riguardo?

Tirando in ballo la Comunità ebraica, egli la coinvolge in questioni esclusivamente proprie e ad essa estranee. È anzi questo farsene scudo che ci pare “orrido”. Ad irritarsi per essere stati tenuti all’oscuro dei fatti a monte avrebbero dovuto essere infatti (e dovrebbero esserlo tanto più dopo quel tweet) la Comunità ebraica romana, il Museo, la Presidenza del Consiglio, lo stesso Presidente della Repubblica visitatore della mostra. Costoro non devono essere in nessun modo coinvolti in fatti che ignorano, opera di altri e che semmai rischiano di “sporcarli” (in verità no, ma agli occhi di qualcuno superficiale o in mala fede?). Una eventuale assegnazione opaca o inopportuna (non in conflitto di interesse o illecita – comunque a noi non interessa questo piano) a monte di una iniziativa sacrosanta metterebbe a rischio il nome di chi vi ha poi partecipato, e persino l’iniziativa stessa. Nella suddetta eventualità (quod Deus avertat) si potrebbe anzi parlare di superficialità, di disinvoltura, di incoscienza nell’assumersi consapevolmente il rischio eventuale di danneggiare personalità di alto livello morale se non, addirittura, di alimentare l’antisemitismo confondendo una mostra su un vile attentato contro la comunità ebraica romana (costata la vita a un bambino, senza contare i feriti) con l’assegnazione forse (forse) poco opportuna di un contributo a FSCIRE.

Dunque ci chiediamo:

1) C’è stato un bando competitivo, come per il centenario del P.C.I.?

2) Qualora non ci fosse stato un bando competitivo (periodo ipotetico dell’irrealtà), perché il rendiconto 2022 dei contributi pubblici introitati da FSCIRE, pubblicato da FSCIRE stessa ai sensi della legge 124/2017, art. 1, cc. 125-129, indica la prima rata dei 394.200 euro sotto la voce “Progetti su bandi competitivi – Pubbliche amministrazioni” e scrive «risultati vincitore in risposta al bando competitivo relativo alle celebrazioni degli anniversari di interesse nazionale»?[15] (tuttavia riteniamo il prof. Melloni capace di assicurarsi cospicui finanziamenti pubblici, ma non di dichiarare il falso in proposito).

3) La Presidenza del Consiglio dei Ministri intende rendere chiari i termini di questa assegnazione e/o pubblicare l’eventuale bando nel sito della struttura? (un bando competitivo della Presidenza del Consiglio non è segreto). Intende rendere noto il verbale della riunione del comitato del 18 maggio 2022?

4) In caso essa verificasse la veridicità della nostra precedente inchiesta e di questi ultimi appunti (dovuti, ma sgradevoli per il livello a cui intendiamo mantenere la nostra indagine sugli istituti di ricerca), come intenderebbe agire?

5) Ed eventualmente, la Presidenza del Consiglio avrebbe subito un danno? Sarebbe tenuta ad agire a propria tutela?

6) Sempre eventualmente, i dirigenti Guerri Dall’Oro e Vicchiarello sarebbero tenuti ad approfondire e a riferire? A chi?

7) E la Comunità ebraica romana, il Museo, chi ha collaborato con la scienza e con il cuore alla videomostra, intendono verificare la documentazione messa in luce e, nell’ipotesi peggiore riguardo all’assegnazione a FSCIRE, intenderebbero prendere le distanze da eventuali inopportunità avvenute a monte a loro insaputa?

8) Essi sono d’accordo con il segretario FSCIRE che, riguardo a questa sua eventuale, duplice appartenenza, replica utilizzando l’antisemitismo (che è una cosa seria)?

9) Gli stessi garanti, pur chiamati a vigilare solo «sul programma di azioni e sui prodotti scientifici ed artistici», e non sull’assegnazione, non intenderebbero fare lo stesso?

10) Nessuno, oltre a noi, si pone queste domande? Tanto più che la situazione (come ci è stato riferito) è nota, e la nostra prima puntata ha suscitato un interesse inatteso.

Chi poi osasse rivolgere a noi l’accusa di antisemitismo provocherebbe la generale ilarità, a noi che siamo ben più vicini del professore reggiano al mondo e agli alti ideali di chi, al tempo della Repubblica Romana, e poi il 20 settembre 1870 ha posto fine all’ultima vergognosa segregazione di una comunità ebraica in Italia. Mentre qualcuno è stato onorevolmente accolto in uno stato che ha tra i suoi pilastri la negazione della Shoah (שואה‎), la distruzione (non metaforica) di Israele, e un radicale antisemitismo (ben poco teorico); ed ha inoltre ricevuto nella Fondazione che dirige un ambasciatore di questo medesimo stato (ci smentisca se può, e smentisca di avere rivelato pubblicamente le misure di sicurezza adottate da un’ambasciata israeliana in un momento di possibile imminente pericolo).

Crediamo che questa nota contribuisca a mostrare alla comunità scientifica alcune modalità di finanziamento di fondazioni di ricerca private che ambiscono forse, nei loro vertici, a rendersi “istituzionali”. Non crediamo nemmeno che la somma introitata da FSCIRE per la videomostra abbia qualche rilievo per la medesima: l’assegnazione sembrerebbe piuttosto finalizzata (è solo un’opinione) ad auto-accreditare come “istituzionale” ciò che non lo è (Dossetti, nel fondare l’allora “centro di documentazione” si è per così dire de-istituzionalizzato, ma i tempi cambiano). I vantaggi si sono visti nella puntata precedente, ma forse altri sono in programma. Auguriamo che siffatte, eventuali aspirazioni vadano in porto meglio che in passato. Altri istituti di ricerca languiscono per mancanza di fondi, rischiano lo sfratto da sedi peraltro anguste, perché sono forse dirette da studiosi validi, ma poco intraprendenti e senza un piede (o due) nelle sedi che contano. Proprio per il bene di questi istituti ci è toccato questo approfondimento, che non è separabile dal tema della ricerca in Italia (la ricerca senza finanziamenti si spegne) e merita di trovare spazio in questa sede.[16] Idealisti e imperterriti, ci illudiamo di un miglioramento della situazione, ma siamo certi che, riguardo a ciò, parole in privato e silenzi in pubblico costituiscano una grave colpa morale per ogni studioso. O la necessità di galleggiare ha già fatto digerire tutte le coscienze? In altri Paesi non è così.

Attendiamo risposte e smentite. Le querele sono benvenute, per certificare l’esattezza di queste inchieste. Eventuali minacce, insulti, vendette trasversali (sappiamo chi e cosa abbiamo toccato) non ci faranno invece desistere dal continuare a pubblicare gli esiti delle nostre ricerche.



[1] https://www.newdailycompass.com/it/scuola-di-bologna-una-mostra-pagata-a-peso-doro-dallo-stato Titolo polemico, che non ci appartiene, ma dati e documentazione corretti.

[2] https://www.fscire.it/multimedia/mostre/9-ottobre-1982-mostra-di-videostoria-su-un-delitto-impunito

[3] https://anniversarinazionali.governo.it/it/comunicazione/eventi/si-e-insediato-il-comitato-per-gli-anniversari-di-interesse-nazionale/

[4] https://www.newdailycompass.com/it/scuola-di-bologna-una-mostra-pagata-a-peso-doro-dallo-stato cit.

[5] https://anniversarinazionali.governo.it/media/2507/smcgm-0001986-a-14072022-dm-programmazione-2022-signed.pdf

[6] https://anniversarinazionali.governo.it/it/ e https://anniversarinazionali.governo.it/it/struttura/chi-siamo/ e https://anniversarinazionali.governo.it/it/struttura/normativa/

[7] https://anniversarinazionali.governo.it/it/comitato/

[8] https://anniversarinazionali.governo.it/it/bandi-e-trasparenza/bandi-e-avvisi-pubblici/

[9] https://anniversarinazionali.governo.it/it/bandi-e-trasparenza/bandi-e-avvisi-pubblici/avviso-pubblico-per-la-selezione-di-progetti-per-le-iniziative-culturali-e-celebrative-relative-al-centenario-della-fondazione-del-partito-comunista-italiano/

[10] https://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Sovvenzioni/AttiConcessione/ElencoAttiConcessione/?criteria=Soggetto%20like%20%27%25fondazione%20per%20le%20scienze%20religiose%25%27%20&page=0

[11] https://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Sovvenzioni/AttiConcessione/ElencoAttiConcessione/contratti/Detail?IdContratto=8969

[12] «dpcm 22 novembre 2010 “Disciplina dell'autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. (10A14736) (GU Serie Generale n.286 del 07-12-2010)»

«art. 2: La Presidenza redige ed aggiorna periodicamente le guide pratiche in cui sono indicati, anche attraverso la predisposizione di moduli e schemi, le istruzioni relative alle procedure ed i criteri da seguire per l'adozione degli atti e lo svolgimento delle attività di gestione. Tali guide sono approvate dal Segretario generale, su proposta del Capo del Dipartimento o dell'Ufficio autonomo competente».

[13] https://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/Sovvenzioni/AttiConcessione/DocAttiConcessione/cncs_8969_8974_Conv_AllA_FSCIRE_1941.pdf

[14] https://x.com/albertomelloni/status/1849668849852944406

[15] https://static.fscire.it/5f/83/adempimenti_legge-4-08-2017-n-124-2022.pdf

[16] Sul tema una pacata riflessione di Paolo Scarpi, che tocca il dottorato nazionale promosso da Melloni, si legge nell’autorevole sito di ROARS (https://www.roars.it/qualche-appunto-e-qualche-considerazione-la-lm-64-in-scienze-delle-religioni-e-il-dottorato-di-interesse-nazionale-in-studi-religiosi/

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