Un giurista riformato nell'Inghilterra elisabettiana: Alberico Gentili tra diritto, politica e religione (11/12/2024)

L’11 dicembre 2024, a partire dalle ore 14:30, nell'ambito delle attività del Dottorato di Interesse Nazionale in Studi Religiosi, curriculum Diritto e religioni, si svolgerà il seminario on line "UN GIURISTA RIFORMATO NELL'INGHILTERRA ELISABETTIANA: ALBERICO GENTILI TRA DIRITTO, POLITICA E RELIGIONE".

Intervengono ALBERTO CLERICI, STEFANO COLAVECCHIA, GIOVANNI MINNUCCI, DAVIDE SUIN, ALAIN WIJFFELS. 

Introduce e coordina i lavori DANIELE SANTARELLI.

LINK PER ACCEDERE ALLA SALA ZOOM DEL SEMINARIO:
https://us06web.zoom.us/j/82971541841

Archivi e biblioteche al tempo del Covid-19

Per i tipi di Scienze e Lettere è uscito il volume "Archivi e biblioteche al tempo del Covid-19", a cura di Luca Al Sabbagh e Daniele Santarelli. Il volume raccoglie una parte importante degli interventi del convegno on line “Archivi e biblioteche al tempo del Covid-19. Problematiche e nuove prospettive”, trasmesso sul canale YouTube Parresia il 26 e 27 maggio 2022. I saggi raccolti intendono offrire ai lettori elementi di riflessione a partire da problemi cronici e da un recente passato decisamente infelice, volgendo però lo sguardo al futuro, con la speranza che sia più roseo e sorrida un po’ di più agli studiosi, che senza biblioteche e archivi non avrebbero ragione di esistere; così come ai funzionari archivisti e bibliotecari che tanto generosamente faticano in situazioni lavorative non facili e banali, spesso, nonostante ciò, risolvendo molti problemi agli studiosi e in generale facilitando di molto il loro lavoro. Il volume è dedicato proprio a loro, che nel momento peggiore per la cultura e per la società italiana hanno stretto i denti e si sono adoperati per spalancare le porte alla bellezza del nostro patrimonio archivistico e bibliotecario, valorizzandolo e facendone conoscere l’importanza. Grazie a loro, i cittadini hanno potuto comprendere la ricchezza del nostro paese, nel momento in cui ne sono stati privati dalla disgrazia della pandemia. Mai come in questi anni la parola “resilienza” è tornata prepotentemente in auge, facendo balenare la consapevolezza che, come la Storia insegna, la tragedia globale potrà sempre essere dietro l’angolo ed è la capacità di adattamento che spinge il genere umano a soverchiare le difficoltà e a dominarle, trasformandole in opportunità.

Per acquistare il volume sul sito di Scienze e Lettere:

Per rivedere on line il convegno del 26 e 27 maggio 2022:

La guerra anglo-americana del 1812-1815 (29/11/2024)

Venerdì 29 novembre 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live di approfondimento alla guerra anglo-americana del 1812-1815.

Luca Al Sabbagh dialoga con Michele Angelini.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/LqK1PFAwrmU

L'assedio di Vienna (26/11/2024)

Martedì 26 novembre 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live di approfondimento all'assedio e alla battaglia di Vienna del 1683.

Luca Al Sabbagh dialoga con Bruno Mugnai.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/KyDvVhiaKMg

Tra centri e periferie: le giustizie della Chiesa nell'Italia moderna (26/11/2024)

Il 26 novembre 2024, a partire dalle ore 15:00, nell'ambito delle attività del Dottorato di Interesse Nazionale in Studi Religiosi, curriculum Diritto e religioni, si svolgerà il seminario on line "TRA CENTRI E PERIFERIE: LE GIUSTIZIE DELLA CHIESA NELL'ITALIA MODERNA".

Intervengono GIAN LUCA D'ERRICO, FRANCESCO DI DONATO, SILVANO FORNASA, MICHELE MANCINO, GIOVANNI ROMEO.

Introduce e coordina i lavori DANIELE SANTARELLI.

AGGIORNAMENTO. PER VISUALIZZARE LA VIDEOREGISTRAZIONE DEL SEMINARIO:
(oppure cliccare sulla locandina qui sotto)

Inchiesta su FSCIRE (Puntata I-Bis)

Nota della Redazione. Riceviamo da parte di un addetto ai lavori il seguito della prima puntata dell'inchiesta sulla Fondazione FSCIRE pubblicata sulla nostra testata il 20/10/2024 e, coerentemente con le nostre finalità, riteniamo utile pubblicare il testo, rinviando, per tutto ciò che concerne la nostra policy editoriale, alla breve nota preliminare preposta al precedente pezzo. 

 

INCHIESTA SU FSCIRE
PUNTATA I BIS: AGGIORNAMENTO E APPROFONDIMENTO (qualcuno non gradisce)


Questa inchiesta rimane incentrata sul tema degli istituti di ricerca non pubblici e del relativo finanziamento: non ci occupiamo di discussioni intra-religiose o politiche e non abbiamo pregiudizi ideologici; siamo anzi indifferenti alle posizioni che FSCIRE in questo o altri campi obiettivamente manifesta nei suoi vertici (collaboratori di rango inferiore hanno certamente posizioni, credo religiosi, opinioni differenziate, ma quel che emerge è la posizione di Melloni e degli altri accademici, che non si può negare sia divulgata su ogni mezzo di comunicazione). Ci interessa – per questo e altri istituti – la qualità dei prodotti della ricerca in rapporto alla quantità del finanziamento pubblico (questo rapporto ha attivato la nostra inchiesta), che è solo o buona o cattiva (ossia: i prodotti effettivi della ricerca: monografie, studi poi utilizzati e citati nell’ambiente scientifico nazionale e internazionale, non tanto invece altisonanti consorzi, eventi istituzionali ecc.). Osserviamo solo che, se tra i fini della FSCIRE rientra la promozione di una (ben precisa) riforma della Chiesa attraverso il solo peso della ricerca (come si usa ripetere all’interno), i temi, la qualità, se non la natura stessa della ricerca non possono non risentire di tale impostazione: si tenderà forse, anche inconsapevolmente, in buona fede, a promuovere ricerche non disinteressate (abbiamo già elencato gli argomenti ricorrenti), ma utili alla “causa”, alla “ditta” (altro termine interno), ossia principalmente alla “gestione” dell’eredità del Vaticano II (in direzioni che non ci interessano), rischiando di far coincidere gli assunti di partenza con i risultati. Non lo sosteniamo noi: dall’”uscita” polemica del maggior storico che l’istituto abbia avuto, Paolo Prodi, e via via di quasi tutti gli altri, come riassunto dal passo citato di De Marco (che avrà le sue idee, ma analizza in modo puntuale), tale riserva da parte del mondo scientifico ricorre ciclicamente. Questa ovvia (già dalla scorsa puntata) premessa per inquadrare ciò che segue.

Alla prima parte di presentazione (finanziaria), il paziente lettore ne avrebbe trovata una seconda, più amena, prima di essere nuovamente infastidito con numeri (di protocollo): una vicenda di certo lecita, ma forse unica nella storia dell'Università, che susciterà divertimento.

Tuttavia è accaduto che un paragrafo, peraltro secondario e incidentale, del nostro lavoro, intitolato "Minuzie ad esempio: Una video-mostra", sia stato ripreso da un giornalista (già altre volte critico di FSCIRE, ma ora sulla base della pura documentazione).[1] Sennonché qualcuno, evidentemente risentito, non ha smentito (forse non poteva?), ma ha, come suole dirsi, lanciato la palla fuori campo. Occorre quindi approfondire, rimettendo la palla al posto dovuto: siamo precisi e desideriamo essere smentiti esclusivamente sulla base di documenti; è l’unico punto d'onore di uno studioso.

La guerra di successione polacca (29/10/2024)

Martedì 29 ottobre 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live di approfondimento alla guerra di successione polacca (1733-1738).

Luca Al Sabbagh dialoga con Giovanni Cerino Badone.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/bOeFI3fXIdI

FSCIRE: Un’inchiesta

PRIMA PARTE | Le finanze e la produzione scientifica: Decine di milioni di finanziamenti pubblici

Riceviamo da parte di un addetto ai lavori un lungo e approfondito contributo d'inchiesta sulla Fondazione FSCIRE, noto centro di ricerca bolognese fondato nel lontano 1953 e da ben 17 anni diretto dal professore reggiano Alberto Melloni, con il quale spesso questo centro è identificato dall'opinione pubblica. Coerentemente alle nostre finalità, riteniamo utile pubblicare il testo pervenutoci al fine di stimolare riflessione e dibattito, vertendo esso su un tema tanto importante come le politiche di erogazione e distribuzione di fondi pubblici destinati dallo Stato alla ricerca scientifica. Ricordiamo, per quanto ovvio, che la presente testata on line promuove e tutela il diritto di critica, garantito dall'Art. 21 della nostra Costituzione repubblicana, che, a differenza della semplice narrazione dei fatti (diritto di cronaca, anch'esso costituzionalmente tutelato), è caratterizzato dall'espressione di opinioni e commenti che, certo fondandosi sullo studio e sull'osservazione di dati e fatti concreti, possono contenere giudizi di valore tali da piacere o non piacere. Peraltro, tutti gli utenti possono, attraverso l'apposita funzione, commentare i contenuti che sono qui pubblicati, senza alcun vincolo che non sia quello della tutela della dignità e della reputazione delle persone, nonché del pubblico decoro. La redazione opera una blanda moderazione dei commenti inoltrati dagli utenti, non approvando quelli che contengono volgarità, insulti gratuiti, minacce e affermazioni diffamatorie. Il diritto di replica è naturalmente garantito anche attraverso la pubblicazione, da parte degli interessati che lo richiedano, di note, comunicati, interventi su questa stessa testata, "purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale” (in conformità con l'art. 8 della l. 47/1948).

1. FSCIRE, fondazione privata per le scienze religiose, solo nei 6 anni 2018-23 riceve 20,8 milioni pubblici grazie a politici di una parte politica e dirigenti ministeriali. Ma la stessa parte politica protesta! 2. Nel 2014 la UE definisce le “Infrastrutture per la ricerca” (IR, tipo CERN), e FSCIRE lo diviene (426.245€). Come? Lo raccontiamo. E in finanziaria 2016 tre deputati inseriscono 5 milioni annui per un bando per le IR per le scienze religiose: vince l’unica, FSCIRE; i 5 milioni sono rinnovati dal 2021. 3. Senza bando (sulla base del bando 2016) nel 2020-23 altri 6 milioni per le IR religiose al Sud. La Regione E.R. (che ha ristrutturato la sede, concessa dall’università di Bologna) dal 2017 aggiunge 3 milioni (+1,2 futuri). 4. Tra i donors non manca nessuno, dall’ex Finmeccanica (= armi) a Snam Rete Gas (!) a “Gratta e Vinci”. 5. Perché tutti gareggiano a finanziare il dominus assoluto Alberto Melloni? Cosa produce FSCIRE con 20,8 milioni nel 2018-23? Altisonanti consorzi europei, videomostre… 6. Ma in concreto qual è il valore aggiunto rispetto a quanto i membri producono nelle università da cui sono già retribuiti? Tre riviste (ma una solo “acquistata” e una neonata), “grandi opere” (discutibili), poche monografie nelle collane… affreschi e mercedes in cortile. 7. E i soliti temi da decenni (noiosetto): Dossetti, Lercaro, don Milani, ecumenismo… Soprattutto un’egemonia sull’eredità e interpretazione del Vaticano II, come “fazione” di politica ecclesiastica per “riformare la Chiesa colla sola forza della ricerca” (e il fantasma di Paolo Prodi: Kryptonite) 8. Ma questo è scientifico? O è un “dis-valore aggiunto”, pagato da uno stato laico? 9. L’egemonia ora è su scala “industriale” nelle università (“articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto”: prossima puntata), con risultati tanto sproporzionati rispetto alla dotazione finanziaria, da attrarre ben pochi: i dottorati nazionali presieduti da Melloni in parte restano vuoti. 10. Solo bulimia? Eppur (qualcosa) si muove. Eccome se si muove.

FSCIRE, chi è costei?

FSCIRE: chi è costei? Senza don Abbondio Carneade sarebbe un Carneade qualsiasi. Così è per questo acronimo impronunciabile, ignoto ai più. Fattaci la domanda, passeremmo oltre, sennonché non siamo don Abbondio e questa sigla è associata a decine di milioni di euro pubblici, versati dal cittadino italiano in un momento in cui lo Stato risparmia sui servizi essenziali. Pertanto abbiamo condotto un’inchiesta basata su documentazione ufficiale e fonti di prima mano, verificabili (talora saremo vaghi esclusivamente al fine di tutelare la fonte da sicure ritorsioni): ogni nostra parola può essere provata esibendo i documenti (che pare siano sempre meno “riservati” ed escano da vari enti con facilità – e non vi è illecito, poiché si tratta di documenti pubblici, sebbene solitamente sia difficile ottenerli se non per le vie legali). Quando siamo incerti su un fatto, lo dichiariamo; ignoriamo i meri pettegolezzi, le fonti di seconda mano e i dati personali. Non abbiamo preclusioni, (qualche ironia deriva dalla singolarità di taluni dati). Né abbiamo nulla da spartire con fazioni interne al mondo cattolico (che pure talora risultano ben informate): semplicemente un’inchiesta oggettiva si pone delle domande e mette il dito nelle piaghe senza riguardi, sconvolge le agiografie. Intendevamo essere brevi, ma si è accumulata un’infinità di dati di assoluto interesse, un vero thriller, per chi fa ricerca in Italia – e per chi paga le tasse; non per questo accusiamo qualcuno di illeciti: la cosa singolare (a ancor più inquietante) è che tutto ciò che abbiamo trovato è lecito, fin troppo, dato che parte della normativa reperita (prodotta da parlamento, regioni, ministeri) pare quasi concepita appositamente. Dunque per ragioni di spazio pubblichiamo ora solo la prima parte, sui contributi pubblici in rapporto alla produzione scientifica, cui prossimamente seguiranno questioni più specifiche.

Presentazioni preliminari

L’acronimo va sciolto in Fondazione per le Scienze Religiose “Giovanni XXIII”. L’organizzazione, lo statuto, ecc. si leggono nel suo stesso sito (corretto): https://www.fscire.it/chi-siamo-1/organi . Un po’ più agiografica la storia: https://www.fscire.it/chi-siamo-1/storia che “dimentica” lo storico di maggior peso che abbia lavorato nell’allora Centro di documentazione, Paolo Prodi. Per saperne di più si può leggere l’ultimo libro (pubblicato poco prima di morire, per una questione di delicatezza) del grande storico bolognese: Giuseppe Dossetti e le officine bolognesi, il Mulino 2016; o più in sintesi il testo (datato 2005 ma attualissimo) di Pietro De Marco, allora professore di sociologia della religione all’Università di Firenze e alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, pubblicato dal decano dei vaticanisti, Sandro Magister, nella sua rubrica su “l’Espresso” (che più volte si è occupato di FSCIRE e dintorni: https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/38108.html). Non crediamo che si possa comprendere quanto segue senza passare per l’articolo, che spiega le origini sia della attuale bulimia milionaria, sia degli esiti scientifici.

20,8 milioni di euro di finanziamenti pubblici in 6 anni, 2018-23 (10,5 negli ultimi due)

Mentre università ed enti di ricerca vedono stagnare i finanziamenti pubblici, una fondazione di ricerca privata li vede lievitare di anno in anno. In base alla legge 124/2017, art. 1, cc. 125-129, la Fondazione pubblica ogni anno l’elenco dei finanziamenti pubblici (un po’ nascosto sotto la voce “Organi” e non sotto quella “Documenti”)[1]. Non vi compare la cifra degli altri finanziamenti, delle partecipate pubbliche, banche, cooperative e simili, non è obbligatorio.

Ne desumiamo che nel 2023 (ultimo rendiconto) i finanziamenti pubblici ammontano a 5.338.185,46 €.[2] Di questi, oltre 4 milioni (comprese cifre minime) provengono dal Ministero dell’Università e Ricerca, spesso descritto come povero, ma in questo caso assai largo.

Sono inoltre pubblicati i bilanci dal 2020 al 2023. Nel bilancio 2023[3] i contributi pubblici (che includono non indicati nel rendiconto) ammontano a 4.952.994,53 € (pp. 35-36) poiché non compaiono 500.000 € concessi dal MUR, mentre sono indicate sovvenzioni minori, come 15.000 € da Confindustria e 100.000 € da CARIPLO, non presenti nel rendiconto (nel bilancio i ricavi da attività istituzionale, ossia contributi pubblici e privati risultano però 5.583.579 €, e quelli da attività commerciali, ossia da mercato e sponsorizzazioni solo 20.922 €, ivi, p. 26). Entrambi i documenti sono corretti, non coincidono per motivi contabili: ad es. uno stanziamento relativo a un anno può essere versato, in tutto o in parte, in uno successivo. Nel bilancio vi è, tra i crediti, la voce "Contributi da ricevere", stanziati ma non incassati al 31 dicembre, che per il 2023 ammonta a 1.183,095,00 €. Considerando però in blocco più anni, la differenza si riduce, salvi i tecnicismi contabili. L’utile/avanzo nel 2023 risulta di 949.452,37 €, con soddisfazione del CDA, secondo cui FSCIRE potrà guardare serenamente al futuro; preoccupazione eccessiva. Ignoriamo se ciò sia normale per una fondazione di ricerca (tecnicismi) o se il denaro abbondi tanto da non riuscire a spenderlo. Nell’esercizio 2023 le disponibilità liquide sono cresciute da 1.530.305 € a 2.055.504 € (p. 19); alla fine del 2020 ammontavano a 840.710,45€, e solo per il versamento, pochi giorni prima, di 800.000 € da parte del MIUR. Ognuno può farsi un’idea consultando il bilancio 2023[4] e i tre precedenti.[5]

Pietro Galina, benandante friulano denunciato nel 1692-93 per la sua attività anti-stregonesca

Pietro Galina è stato un benandante friulano denunciato al Santo Ufficio nella fine del Seicento. Fu denunciato da due donne tra la fine del 1692 e l'inizio del 1693. Le donne desideravano tutelarsi dall'accusa di stregoneria: Pietro infatti andava di casa in casa, offrendosi di liberare i compaesani dai malefici inflitti dalle streghe, facendosi pagare per questa sua attività.

A questo personaggio è dedicata una voce redatta Mauro Fasan recentemente pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia.

Per consultare la voce collegarsi alla pagina: https://www.ereticopedia.org/pietro-galina

L'età dell'oro della pirateria (17/10/2024)

Giovedì 17 ottobre 2024 alle ore 19:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live all'età dell'oro della pirateria.

Luca Al Sabbagh dialoga con Elia Morelli.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/KhCyFdxcePI