Il savonaroliano fra Benedetto da Foiano tra politica e religione

Fra Benedetto da Foiano, al secolo Benedetto Tiezzi, è stato un frate domenicano che operò nel convento di Santa Maria Novella a Firenze, in momenti discontinui, tra il 1500 e il 1530. Si distinse per il suo impegno religioso e politico che fu però in contrasto con l’ordine mediceo e papale dell’epoca, in quanto forte simpatizzante delle idee professate da Girolamo Savonarola.

A questo personaggio è dedicata una voce redatta da Irene Bagliolid recentemente pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia.

Per consultare la voce collegarsi alla pagina: https://www.ereticopedia.org/benedetto-tiezzi

"Le parole della guerra" con Capitini e Campochiari (Firenze, 11/09/2024)

Mercoledì 11 settembre, alle ore 18:00, a Firenze, presso il Caffè Letterario Le Murate si svolgerà la presentazione e discussione del libro di Paolo Capitini e Mirko Campochiari, Le parole della guerra (Parabellum Edizioni, 2024), con il patrocinio della nostra Associazione CLORI, nel quadro delle attività del canale Parresia e in collaborazione con il canale Italian Military Archives.

Gli Autori: 

Paolo Capitini, generale di brigata in riserva dell'Esercito, già in servizio presso il Comando Operativo di Vertice Interforze a Roma e presso il Corpo di Reazione Rapida della NATO a Lille, nonché operativo in varie missioni militari internazionali (Somalia, Bosnia, Kosovo, Ciad e Repubblica Centrafricana, Haiti e Libia), è autorevole esperto di studi strategici e storia militare.

Mirko Campochiari è analista e storico militare, molto noto al grande pubblico in quanto fondatore e gestore del canale Youtube di successo Parabellum e dell'omonimo sito e think thank

I Capi di Stato Maggiore del Littorio: Messe (07/09/2024)

Sabato 7 settembre 2024 alle ore 16:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, nell'ambito del suo ciclo di puntate dedicate ai Capi di Stato Maggiore del Littorio, dedica una live alla figura di Giovanni Messe.

Luca Al Sabbagh dialoga con Giovanni Cecini.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/t4d2XULKBaI

Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Sul portale "Storia della Campania" è stato attivato uno spazio dedicato alla costruzione del Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Il Dizionario (acronimo DBBTL), a cura di Armando Pepe, si prefigge l'obiettivo di raccogliere per la prima volta le biografie dei capi-briganti e dei gregari delle comitive note e meno note di Terra di Lavoro durante l'età napoleonica, il cosiddetto "Decennio francese", e poco oltre. I termini cronologici pertanto vanno dal 1806 al 1825, appena dopo la seconda Restaurazione borbonica sul trono di Napoli. Considerando complessivamente, da un punto di vista quantitativo, il cospicuo numero dei briganti biografati, ne emergono risultati e inferenze di particolare efficacia, come la loro età media e i crimini commessi, secondo una scala di criminalità progressiva, che rendono l'effettiva portata del fenomeno delinquenziale. Si possono, ugualmente, ricostruire le reti parentali e di connivenza, tra gli stessi briganti e i loro consanguinei e manuntengoli, in modo tale da far comprendere chiaramente quali siano stati i luoghi di maggiore e/o minore presenza malavitosa. I briganti percorrevano in lungo e in largo la provincia, commettendo reati ovunque, ma i loro luoghi di provenienza, geograficamente ben delimitabili, costituivano del pari altrettanti luoghi di rifugio, dove sentirsi al riparo dalle frequenti perquisizioni delle forze dell'ordine. Si possono dunque tracciare su di un'ipotetica carta geografica le zone in cui maggiore era la densità criminale, come la fascia costiera nei dintorni di Itri, Gaeta e paesi limitrofi, la valle del Garigliano, specialmente tra Castelforte e il villaggio di Suio, la via Appia in prossimità di Capua, la catena delle Mainarde, i monti del Matese e il Nolano. Non che gli altri luoghi fossero completamente immuni dal brigantaggio, che comunque era pervasivo, ma le zone menzionate pocanzi ne soffrivano in maniera accentuata. La delinquenza, come in tutte le società rurali d'antico regime, si configurava come un fatto endemico e acclarato, e i briganti, con le proprie peculiarità, si inserivano nei vuoti di potere, soprattutto per commettere reati a proprio vantaggio, segnatamente economico. Leggendo le biografie dei briganti si percepisce un generale clima di violenza diffusa, di persone non mosse da nobili ideali ma che nell'instabilità, e nella precarietà, trovavano il proprio territorio d'azione ideale.

Per consultare il Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica:

https://www.storiadellacampania.it/dbbtl:start

Ma che bella famigliola!

Le piccole beghe familiari dei Firpo nella grande storia della Utet

A suo modo "libro-rivelazione" e a dir poco sconcertante, pur sin qui decisamente poco considerato e riflettuto, nonostante sia ormai vecchio di due anni, Lo “zio verde”, la Utet e altre storie di famiglia dei gemelli Alessandro e Massimo Firpo, il primo ex dirigente d’azienda (in particolare, ma non solo, nel settore editoriale: è stato alle dipendenze della stessa Utet, nonché di Garzanti, Pedrini e Vallardi), il secondo ben noto storico dell'età moderna, figli del celebre storico Luigi Firpo, autorevole penna de "La Stampa", membro del consiglio d'amministrazione della RAI dal 1980 al 1987, deputato del PRI dal 1987 al 1989 (anno in cui morì all'età di 74 anni), campione di bridge e molto altro ancora, è tutto tranne che un banale e tenero libro di memorie familiari, come suggerirebbe il titolo. A dire il vero di tenero non vi è nulla in questa ferocissima resa dei conti degli Autori con la propria storia familiare – e in particolare, ma non solo, con il padre Luigi Firpo –, rispetto alla quale passano in secondo piano altri aspetti interessanti del libro, come le pagine dedicate a quell'autentico – e dimenticato – genio dell'editoria che fu Carlo Verde, assunto in Utet nel 1922 e figura apicale della stessa per oltre un cinquantennio a partire dal 1930 (anno in cui fu designato amministratore e condirettore generale per poi diventare direttore generale nel 1934, amministratore delegato nel 1935, assumendo anche la carica di presidente nel 1945; cfr. p. 49), prozio materno dei gemelli Firpo e da loro chiamato lo "zio Verde” per distinguerlo da un altro zio con lo stesso nome di battesimo.
Il libro, rapidamente esauritosi e non più in commercio, non tanto perché andato a ruba ma perché presumibilmente stampato in una tiratura “ridotta” da parte dell’editore Nino Aragno, versatile imprenditore piemontese, le cui meritorie attività editoriali non rappresentano certo il core del suo business, ma straordinariamente e irritualmente magnificato e ringraziato dagli Autori nell’explicit della Premessa come fosse un novello Carlo Verde (“il cui spirito di iniziativa e coraggio imprenditoriale, passione per la cultura e fastidio per la boria dei dotti, cordiale affabilità e gusto dell’ironia – scrivono i gemelli Firpo a p. XIV proprio a proposito di Nino Aragno – ci hanno sempre ricordato quelli di Carlo Verde, inducendoci infine ad accettare di percorrere questo periglioso sentiero”), appare ben più complesso rispetto all’immagine edulcorata fornita dalla banale recensione giornalistica di Nicola Gallino apparsa su “La Repubblica - Torino” del 24/07/2023 (Lo zio Verde, ideatore di Utet, che non ha neanche una voce su Wikipedia). Gallino, che accosta il libro un po’ a Vestivamo alla marinara di Susanna Agnelli, un po’ ai Buddenbrook di Thomas Mann (!), definisce la demolizione morale e intellettuale di Luigi Firpo messa in atto da parte dai figli Alessandro e Massimo “un’uccisione edipica ma senza astio”. Ma il libro, se letto e riflettuto approfonditamente, appare ben altra e più complessa cosa. Esso, innanzi tutto, è una sorta di Zibaldone, dove le ampie digressioni sulla storia della Utet, grandissimo patrimonio culturale di questo Paese, purtroppo disgraziatamente dispersosi come noto, dalla fondazione da parte di Giovanni Pomba nel 1791 fino alla gestione di Carlo Verde, che si identifica con il periodo di massimo splendore dell’Azienda, e oltre, attraversando il successivo lento declino sotto la presidenza di Gianni Merlini per giungere al tracollo finale, con tanto di approfondite analisi dei bilanci, delle strategie di mercato e delle reti di vendita, si alternano ad aneddoti curiosi, talora ma non sempre divertenti, e resoconti dettagliati, non di rado truci e sconfortanti, di storia familiare.

Benvenuta Benincasa, processata per stregoneria a Modena nel 1370

Benvenuta Benincasa è stata una guaritrice processata per stregoneria dall'Inquisizione di Modena nel 1370.

Al suo significativo caso è dedicata una voce redatta da Grazia Biondi recentemente pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia:

https://www.ereticopedia.org/benvenuta-benincasa

Le guerre del Re Sole (26/07/2024)

Venerdì 26 luglio 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, dedica una live alle guerre condotte da Luigi XIV, il Re Sole, a cavallo tra XVII e XVIII secolo.

Luca Al Sabbagh dialoga con Bruno Mugnai.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/fQ8Mr-x_jL4

Le scoperte geografiche tra XV e XVI secolo (19/07/2024)

Venerdì 19 luglio 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, dedica una live alle scoperte geografiche tra XV e XVI secolo.

Luca Al Sabbagh dialoga con Elia Morelli.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/epfL_kygeu0

I Capi di Stato Maggiore del Littorio: Ambrosio (05/07/2024)

Venerdì 5 luglio 2024 alle ore 16:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, nell'ambito del suo ciclo di puntate dedicate ai Capi di Stato Maggiore del Littorio, dedica una live alla figura di Vittorio Ambrosio.

Luca Al Sabbagh dialoga con Giovanni Cecini.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/9RcyGp29DJQ

Nord vs. Sud: la prima guerra moderna? (28/06/2024)

Venerdì 28 giugno 2024 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, dedica una live alla guerra di secessione americana (1861-1865) dal titolo "Nord vs. Sud: la prima guerra moderna?".

Luca Al Sabbagh dialoga con Marco Boniardi. 

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/1NAiHh7_DBI