Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Sul portale "Storia della Campania" è stato attivato uno spazio dedicato alla costruzione del Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica

Il Dizionario (acronimo DBBTL), a cura di Armando Pepe, si prefigge l'obiettivo di raccogliere per la prima volta le biografie dei capi-briganti e dei gregari delle comitive note e meno note di Terra di Lavoro durante l'età napoleonica, il cosiddetto "Decennio francese", e poco oltre. I termini cronologici pertanto vanno dal 1806 al 1825, appena dopo la seconda Restaurazione borbonica sul trono di Napoli. Considerando complessivamente, da un punto di vista quantitativo, il cospicuo numero dei briganti biografati, ne emergono risultati e inferenze di particolare efficacia, come la loro età media e i crimini commessi, secondo una scala di criminalità progressiva, che rendono l'effettiva portata del fenomeno delinquenziale. Si possono, ugualmente, ricostruire le reti parentali e di connivenza, tra gli stessi briganti e i loro consanguinei e manuntengoli, in modo tale da far comprendere chiaramente quali siano stati i luoghi di maggiore e/o minore presenza malavitosa. I briganti percorrevano in lungo e in largo la provincia, commettendo reati ovunque, ma i loro luoghi di provenienza, geograficamente ben delimitabili, costituivano del pari altrettanti luoghi di rifugio, dove sentirsi al riparo dalle frequenti perquisizioni delle forze dell'ordine. Si possono dunque tracciare su di un'ipotetica carta geografica le zone in cui maggiore era la densità criminale, come la fascia costiera nei dintorni di Itri, Gaeta e paesi limitrofi, la valle del Garigliano, specialmente tra Castelforte e il villaggio di Suio, la via Appia in prossimità di Capua, la catena delle Mainarde, i monti del Matese e il Nolano. Non che gli altri luoghi fossero completamente immuni dal brigantaggio, che comunque era pervasivo, ma le zone menzionate pocanzi ne soffrivano in maniera accentuata. La delinquenza, come in tutte le società rurali d'antico regime, si configurava come un fatto endemico e acclarato, e i briganti, con le proprie peculiarità, si inserivano nei vuoti di potere, soprattutto per commettere reati a proprio vantaggio, segnatamente economico. Leggendo le biografie dei briganti si percepisce un generale clima di violenza diffusa, di persone non mosse da nobili ideali ma che nell'instabilità, e nella precarietà, trovavano il proprio territorio d'azione ideale.

Per consultare il Dizionario biografico dei briganti di Terra di Lavoro in età napoleonica:

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