Napoli e l'Inquisizione: la rivolta del 1547

Nel 1510 vi fu un primo tentativo di introdurre a Napoli e nel viceregno meridionale l’Inquisizione “all’uso di Spagna” (Creata nel 1480). Ma l’insorgenza cittadina, durata circa un anno, indusse il re Ferdinando il Cattolico ad abbandonare il progetto. Dopo la creazione dell’Inquisizione Romana, o Sant’Ufficio (1542) Carlo V nel 1547 tentò nuovamente di introdurre l’Inquisizione spagnola, con l’appoggio del viceré don Pedro di Toledo, che voleva limitare la potenza dei feudatari, in primis Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. Ma anche questo tentativo fallì per la viva protesta dei cittadini, sia nobili che popolo. Ferrante, inviato come ambasciatore in Spagna, per la sua protervia cominciò ad essere oggetto di attenzione, anche perché si vociferava di connivenze coi francesi e coi turchi. Perciò nel 1551 fuggì insieme al suo segretario Bernardo Tasso, anch’egli “in odore di eresia”.

A tutte queste vicende è dedicata la voce di Maria Sirago pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia.

Per consultare la voce collegarsi alla pagina: https://www.ereticopedia.org/rivolta-contro-linquisizione-a-napoli

La guerra d'Otranto (1480-81) (13/06/2025)

Venerdì 13 giugno 2025 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live alla guerra d'Otranto (1480-1481), episodio cruciale nell'espansione ottomana nel Mediterraneo.

Luca Al Sabbagh dialoga con Gaetano Conte.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://youtube.com/live/Mdkd1BPssQA

5x1000 all'Associazione CLORI (730/2025 e Modello Redditi/2025)

Segnaliamo, in questo periodo di dichiarazioni dei redditi, che per sostenere le nostre attività è possibile donare il CINQUE PER MILLE alla nostra ASSOCIAZIONE CLORI APS.

Per i contribuenti che desiderano esercitare questa scelta, il tutto è molto semplice.

Compilando il Modello 730/2025 oppure il Modello Redditi/2025, nella sezione dedicata al cinque per mille, basta barrare il riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale (...)” e indicare il codice fiscale della nostra Associazione CLORI: 

94265510480

NON COSTA NULLA in quanto ogni anno, com’è noto, il sostituto d’imposta sottrae dallo stipendio lordo le trattenute che versa allo Stato, tra le quali il cinque per mille. 

In caso di incertezze/difficoltà, si possono chiedere delucidazioni al proprio CAF o al proprio commercialista.

Ricordiamo che è possibile anche effettuare donazioni libere utilizzando l’IBAN IT19Z0623002811000057039186 (conto intestato all’Associazione CLORI APS presso Crédit Agricole) oppure tramite PayPal

La guerra dei Trent'anni: la fase svedese (30/05/2025)

Venerdì 30 maggio 2025 alle ore 18:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, nell'ambito del ciclo di puntate dedicate alla guerra dei Trent'Anni (1618-1648), trasmette una live dedicata alla fase svedese (1630-1635) del conflitto.

Luca Al Sabbagh dialoga con Andrea Gaspardo.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/watch?v=upyFDnoFd-w

Sentenza TAR Lazio annulla e censura la decisione di diniego dell'ASN di I Fascia a un candidato nel s.c. 11/A2

Con sentenza pubblicata in data 24 maggio 2025, il TAR Lazio (Sezione IV-quater) ha accolto il ricorso del Prof. Daniele Santarelli contro il giudizio di non idoneità all’Abilitazione Scientifica Nazionale di prima fascia nel settore concorsuale 11/A2 – Storia moderna, annullando l’atto impugnato e disponendo una rivalutazione da parte di una Commissione in composizione diversa rispetto a quella la cui valutazione è stata censurata.

La commissione il cui operato è stato censurato dai giudici amministrativi – con l'accoglimento, in particolare, dei seguenti motivi di censura: "Violazione di legge (art. 97 Cost.; artt. 1 e 3, L. 7 agosto 1990 n. 241). Violazione e falsa applicazione dell’art. 16 comma 3 della L. 30 dicembre 2010, n. 240, degli artt. 1 e 3, comma 2, lett. a), 4, 5 e 6 del D.M. n. 120/2016 dell’Allegato B al citato D.M. n. 120/2016. Eccesso di potere per carenza di motivazione e di istruttoria; illogicità, contraddittorietà e irragionevolezza del giudizio; travisamento ed erronea valutazione dei fatti. Sviamento di potere e violazione dei principi di imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa." – era composta da:

  • Girolamo Imbruglia (Università degli Studi di Napoli "L’Orientale"),

  • Guido Abbattista (Università degli Studi di Trieste),

  • Massimo Carlo Giannini (Università degli Studi di Teramo),

  • Vittoria Fiorelli (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli),

  • Marina Formica (Università degli Studi di Roma "Tor Vergata").

La sentenza non si limita a una censura formale, ma definisce in modo netto la gravità delle carenze riscontrate:

“Il giudizio di diniego all’abilitazione scientifica per le funzioni di professore di I fascia espresso dalla Commissione nei confronti del candidato Santarelli appare sotto diversi profili immotivato, manifestamente illogico.”

Il TAR Lazio evidenzia che la motivazione collegiale è non solo assertiva e contraddittoria, ma anche internamente incoerente, in quanto:

“[…] presenta un giudizio collegiale assertivo e contraddittorio; e, quanto ai giudizi individuali, lascia emergere sia apprezzamenti favorevoli che rilievi negativi, suddivisi tra le diverse pubblicazioni, senza però consentire di evincere con la necessaria esaustività per quale ragione si siano ritenuti i secondi prevalenti sui primi.”

Tra gli esempi più eclatanti, il TAR cita lo stesso giudizio collegiale, che riconosce “buone prove di ricerca” e “sicura operosità”, per poi concludere con l’evanescente formula della “mancanza di un percorso di elaborazione storiografica sufficientemente originale”.

Il giudizio della Prof.ssa Fiorelli, che afferma che il ricorrente “non è ancora maturo” per la I fascia, viene giudicato dal TAR come privo di fondamento sostanziale, nonché contraddittorio con i dati oggettivi. Analogamente, la valutazione della Prof.ssa Formica, che parla di mancanza di “originalità interpretativa” e “internazionalità”, viene bollata come priva di motivazione specifica.

Quanto all’insinuazione — davvero temeraria — circa una presunta “limitatezza quantitativa” della produzione scientifica, il TAR osserva che:

“risulta per tabulas che il ricorrente vanta 203 pubblicazioni per la voce ‘articoli e contributi 10 anni’ (il minimo era 25); 5 articoli per la voce ‘articoli classe A 15 anni’ (il minimo era 2); 7 libri per la voce ‘libri 15 anni’ (il minimo era 1).”

Questa è la seconda vittoria piena ottenuta dal Prof. Daniele Santarelli nel contenzioso relativo alla procedura ASN 2021–2023 nel giro di un mese, dopo la sentenza definitiva n. 3509/2025 del Consiglio di Stato (settore 11/A4). Due decisioni, due annullamenti, due Commissioni censurate.

La nuova sentenza non fa che confermare quanto da tempo noto e ora ulteriormente rafforzato dalla riforma legislativa in corso: l’ASN è stata, in troppi casi, uno strumento di esclusione opaca, manipolabile, privo di trasparenza e proporzionalità, e oggi più che mai emerge la necessità — giuridica, politica e accademica — di abbandonarlo in favore di un sistema più equo e responsabile.

Per consultare la sentenza (di pubblico dominio e naturalmente reperibile anche sul portale della Giustizia AmministrativaCLICCARE QUI o in alternativa scorrere il documento qui sotto.

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Dialogo con l'Avv. Stefania Flore, Ph.D. (29/05/2025)

Il 29 maggio 2025 alle ore 18:00 si terrà un incontro online promosso dall'Associazione CLORI APS e da Lexcursus, dedicato ai percorsi accademici, alla ricerca e all’orientamento nei bandi universitari.

Il pubblico sarà invitato a dialogare con Stefania Flore, avvocato e assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna, ideatrice del sito www.bandiuniversita.it, nuovo punto di riferimento per chi si confronta con il mondo della ricerca e della carriera universitaria in Italia.

Parteciperanno Saverio Regasto (professore ordinario di Diritto pubblico comparato, Università di Brescia), Giacomo Ruppi (fondatore di Lexcursus) e Daniele Santarelli (professore associato di Storia moderna, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, presidente dell'Associazione CLORI APS).

L'evento è aperto a tutti gli interessati e si svolgerà sulla piattaforma Zoom:

https://us06web.zoom.us/j/84810785580?pwd=JKq1hXIfX5SdxrP6LoOOT4xeaWZ0LT.1

PASSCODE: 972801

La guerra dei Trent'anni: la fase italiana del conflitto (26/05/2025)

Lunedì 26 maggio 2025 alle ore 17:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologico, nell'ambito del ciclo di puntate dedicate alla guerra dei Trent'Anni (1618-1648), trasmette una live dedicata alla "fase italiana" del conflitto (1620-1639).

Luca Al Sabbagh dialoga con Emiliano Beri e Luca Lo Basso.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/EXaqU2TxjaM

Un Dio, un Re... e un arcivescovo in esilio

A proposito del volume di Antonio Salvatore Romano, «UN DIO, UN RE O LA MORTE». Chiesa e Stato a Napoli tra Rivoluzione e prima Restaurazione borbonica (1799-1802)

A distanza di oltre un quarto di secolo dal secondo centenario della Repubblica napoletana del 1799, quella esperienza ha trovato nuovo spazio, da una prospettiva molto particolare, in una ricerca recente. Mi riferisco al libro ricco di spunti dedicato da un giovane studioso, Antonio Salvatore Romano, ai rapporti tra Chiesa e Stato all’indomani del semestre repubblicano vissuto dalla capitale del Regno di Napoli e alla figura dell’arcivescovo che guidò la città e la diocesi in quei convulsi frangenti, l’anziano teatino Giuseppe Capece Zurlo[1]. Prima di entrare nel merito del lavoro mi sembrano però necessari alcuni rilievi sulle questioni più generali cui rinvia la nuova ricostruzione di un capitolo così incandescente della storia di Napoli.
Il dato che forse colpisce di più, nel ripensare alle conclusioni della storiografia dedicata agli atteggiamenti degli ecclesiastici meridionali di fronte a un momento sconvolgente come pochi altri, è il recente, notevole ampliamento di prospettive delle ricerche in direzioni finora poco esplorate. Indubbiamente, la storiografia del Novecento non aveva mai sottovalutato né l’importanza del ruolo avuto da un clero peraltro diviso e incerto, né la forte ostilità di una parte consistente dei fedeli di fronte ai giacobini. Basti qui ricordare la scelta del generale Championnet di usare anche il miracolo di S. Gennaro come instrumentum regni e le pesanti reazioni delle anziane del popolare borgo del Lavinaio domenica 27 gennaio del 1799, al passaggio della statua di S. Gennaro, accusato di essere giacobino, perché poco prima il suo sangue si era regolarmente liquefatto[2].

Emma Perodi. Il periodo palermitano (1898-1918)

Le Edizioni CLORI sono molto liete di annunciare la pubblicazione, nell'ambito della collana "Studi storici, filologici e letterari"del volume Emma Perodi. Il periodo palermitano (1898-1918). 

Questo libro raccoglie gli atti dell'omonimo convegno internazionale svoltosi nella prestigiosa Sala Piersanti Mattarella del Palazzo dei Normanni a Palermo il 16 e 17 novembre 2023 a conclusione di una trilogia di incontri dedicati alla scrittrice e ai suoi soggiorni in diverse realtà italiane. I vari contributi indagano la figura di Emma Perodi (Cerreto Guidi, 31 gennaio 1850 – Palermo, 5 marzo 1918), che, dopo aver compiuto studi classici e approfondito in Germania la pedagogia di Friedrich Froebel e il sistema dei Kindergarten, decise di seguire la propria vocazione, dedicandosi al giornalismo e alla narrativa per adulti e per ragazzi.
Dopo un’intensa esperienza romana, a contatto con gli ambienti giornalistici, intellettuali e salottieri della Capitale, Emma Perodi giunse a Palermo già in occasione dell’Esposizione Nazionale. Nella città siciliana, dove si trasferì stabilmente, si consolidò la sua vena creativa, in particolare grazie alla collaborazione con l’editore Salvatore Biondo.
Numerosi i titoli pubblicati in quegli anni, dalle fiabe di Ai tempi dei tempi a Caino e Abele, da Il brigante Ciriminnà a Bernoccolino — opere che risentono dell’influenza dell’amico Giuseppe Pitrè e della sua valorizzazione della tradizione orale, incarnata da narratrici popolari come Agatuzza Messia.
La produzione perodiana si arricchisce inoltre di una componente pedagogica: da un lato, il riferimento agli studi mitteleuropei su Froebel, Goethe e Bourget; dall’altro, l’attenzione alla letteratura scolastica, sempre in linea con le direttive delle commissioni ministeriali.

Emma Perodi. Il periodo palermitano (1898-1918) 
Atti del Convegno Internazionale. Palermo, 16-17 Novembre 2023
A cura di Anna Maria de Majo ed Elisa Martini | ISBN 979-1280410054 | 205 pagine

Per maggiori informazioni visita il sito delle Edizioni CLORI: https://www.edizioniclori.it

Per acquistare il volume in cartaceo (o in formato Kindle): https://www.amazon.it/gp/product/B0F887BKQZ

L'invenzione degli Assassini (09/05/2025)

Venerdì 9 maggio 2025 alle ore 19:00 Parresia, piattaforma digitale dell'Associazione CLORI e del suo network Cantiere Storico Filologicodedica una live alla vicenda della Setta degli Assassini, attiva tra l'XI ed il XIII secolo nei regni latini del Medioriente cristiano. Luca Al Sabbagh dialoga con Laura Minervini e Andrea Gaspardo.

LINK DIRETTO ALLA LIVE: https://www.youtube.com/live/jvUGj0HokKA