Nota della Redazione. Ritorniamo sull'inchiesta pervenutaci e pubblicata a puntate sulla Fondazione FSCIRE di Bologna, da molti anni (per l'esattezza, ben 17) diretta dal professore reggiano Alberto Melloni e con quest'ultimo spesso identificata dall'opinione pubblica. Un piccolo e incidentale paragrafo della prima puntata dell'inchiesta, intitolato "Minuzie ad esempio: Una video-mostra", insisteva su un cospicuo finanziamento concesso a FSCIRE da parte della “struttura”, presso la Presidenza del Consiglio, “per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni”, struttura della quale il Prof. Melloni stesso era membro, per una video-mostra alle Terme di Diocleziano (su un tema di per sé assolutamente meritorio). Tale paragrafo era stato ripreso, in particolare, da un giornalista, suscitando reazioni scomposte su un social network, come narrato nella puntata I-bis dell'inchiesta. Un addetto ai lavori ha chiesto lumi sulla vicenda alla Struttura per gli anniversari presso Palazzo Chigi, ottenendo da una dirigente una risposta formale, protocollata, del tutto esaustiva e trasparente, di cui abbiamo preso visione. Lo stesso addetto ai lavori, oltre a comunicarci il tutto, ci ha trasmesso un "post scriptum" alla “puntata I-bis” dell'inchiesta su FSCIRE. Per rispetto alla riservatezza delle persone pubblichiamo di seguito solo quest’ultimo.
A) non vi è stato un bando competitivo (a differenza di altri affidamenti), ma un'assegnazione in base all'autonomia finanziaria della Presidenza del Consiglio (art. 2 c. 3 dpcm 22.11.2010: «La Presidenza può contribuire [...] al rimborso parziale delle spese sostenute da soggetti pubblici o privati che non abbiano finalità di lucro, per la realizzazione di progetti culturali o sociali di alta rilevanza)» (qui 394.200 €).
B) Pertanto il Resoconto (cito dalla risposta) «ex lege n. 124/2017, dei contributi pubblici ricevuti [da FSCIRE n.d.r.], che inserisce erroneamente quello erogato dalla Struttura per l’anno 2022 tra i “Progetti su bandi competitivi – Pubbliche amministrazioni”» non corrisponde al vero. Aggiunge: «Riguardo all’errato inserimento del contributo, tra i “Progetti su bandi competitivi – Pubbliche amministrazioni”, questa Struttura provvederà a sollecitare alla Fondazione una pronta rettifica nella pubblicazione del dato». Al 18.12.24 il Resoconto FSCIRE non è stato rettificato (ignoro se sia possibile ex post).
C) Il prof. Melloni non si è dimesso dal Comitato. Tuttavia (cito) «nella riunione del Comitato che ha esaminato il progetto (come detto il 18/5/2022), il dott. (sic) Melloni non era presente alla riunione stessa, proprio per evitare l’insorgere di conflitti di interesse». Nella Convenzione tra FSCIRE e Struttura il “Responsabile del Progetto” risulta il vicesegretario FSCIRE Ruozzi e non il segretario Melloni. Con tutto ciò è confermato il fatto che il Comitato, di cui Melloni era ancora membro, ha assegnato il progetto alla Fondazione diretta da Melloni.
D) Dedotto dalla Convenzione: Il rimborso parziale di cui al dpcm 22.11.2010 consiste in 394.200 € su un costo preventivato (Convenzione, Allegato A) di 492.900 €: ossia l’80%. Il rimanente 20%, 98.700 €, è coperto per 75.200 € da FSCIRE (ca. il 15,5%) e per 23.500 € da Gedi s.p.a. (ca. il 4,5%, “in natura”, tramite “2.9.2 e 3.8.2 Diffusione e promozione sui media”). I 75.200 € di FSCIRE sono pure erogati in parte “in natura”, mediante attività svolte dal personale (ha un centro di videostoria e ricercatori propri, alcuni dipendenti da varie università). Per quanto riguarda la “liquidità”, dunque, il “parziale” corrisponde alla quasi totalità (legittimamente).
E) La Convenzione prevede la «rendicontazione dell’iniziativa: 31/07/2023». Su tale rendicontazione non trovo elementi. La Convenzione, art. 7, prevede un «contributo non superiore a euro 394.200,00»: essendo stati versati tutti, suppongo che dalla rendicontazione risultino tutti (o di più) fatturati.
La dirigente, che ringrazio vivamente per la cortesia, confida di aver fugato ogni mio dubbio: è così. Sulla concretezza dei dati sono pienamente soddisfatto, anche per la non comune trasparenza. Su altri piani non sono in grado di valutare, per cui (senza ipotizzare illeciti, che non vedo, e in nessun modo nell’agire della Struttura) mi pare doveroso presentare un esposto, ossia semplicemente “esporre” i dati a mia conoscenza a chi abbia capacità e titolo di valutare. A garanzia e chiarezza per tutti e in primis per il mondo scientifico, che di contributi pubblici vive.
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