Sigieri che sillogizzò invidiosi veri

Sigerus de Brabantia (1240 ca. – Orvieto, terminus ante 10 novembre 1284 ca.), filosofo originario della regione oggi situata nel sud dell’Olanda (al confine con il Belgio), fu studente della “nazione piccarda” nella cosmopolita Facoltà delle Arti della Sorbona di Parigi, e poi ‘lettore’ ossia magister artium in Rue du Fouarre dal 1266 al 1276. Interprete e postillatore di Averroè, il «vicario di Aristotele» che il gran comento feo (Inf. IV 144), e autore del trattato di monopsichismo De anima intellectiva (1273). La sua teoria fu avversata dal doctor angelicus Tommaso d’Aquino nel terzo capitolo del De unitate intellectus contra averroistas (1270). Sigieri è stato tra i principali e più brillanti esponenti dell’“aristotelismo radicale”, una corrente di pensiero bollata di eresia a partire dall’ultimo quarto del Duecento, con la censura in due riprese (1270, 1277) da parte del vescovo di Parigi, Étienne Tempier, delle proposizioni non accettabili nel dogma cattolico.

A Sigieri di Brabante è dedicata la voce di Rossano De Laurentiis, pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia

Per consultarla collegarsi alla pagina: www.ereticopedia.org/sigieri-di-brabante

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