Giulio Cesare Vanini (1585-1619), filosofo razionalista radicale agli albori dell'età moderna

Giulio Cesare Vanini (Taurisano, Lecce, 19/20 gennaio 1585 - Tolosa, 9 febbraio 1619) studiò a Napoli ed entrò nell'ordine carmelitano. Trasferito in un convento a Padova, dove risiedette dal 1608 al 1612, ne approfittò per studiare teologia all'università, accostandosi all'averroismo e al pensiero di Pietro Pomponazzi. Entrato in contrasto col suo ordine per le sue posizioni filoveneziane nell'affare dell'Interdetto contro Venezia, lo abbandonò iniziando a viaggiare per l'Europa. Approdò in Inghilterra, convertitosi all'anglicanesimo. Tuttavia, poiché la sua indole anticonformista e "libertina" non era gradita agli anglicani, Vanini tornò quasi subito al cattolicesimo. Quindi fuggì, rientrando in Italia (a Genova) e stabilendosi nel 1615 in Francia, a Lione e poi a Tolosa. Qui fu arrestato, processato e condannato a morte per ateismo.

A questa significativa figura di filosofo razionalista radicale agli albori dell'età moderna è dedicata la voce di Francesco Paolo Raimondi pubblicata nel Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneofulcro del sito Ereticopedia. Per consultarla collegarsi alla pagina:

http://www.ereticopedia.org/giulio-cesare-vanini 

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