Un moto popolare in Sant'Angelo d'Alife agli albori del fascismo

Il 4 febbraio 1923, in Sant’Angelo d’Alife, gli esponenti della locale sezione fascista, seguiti da buona parte della popolazione, irruppero nel palazzo dei marchesi Serra di Gerace, famiglia dell’alta nobiltà dell’ex Regno delle Due Sicilie, proveniente dall’antico patriziato genovese di origine viscontile e suddivisa, a Napoli, nei rami di Cassano e di Gerace. Motivo della violenta manifestazione era la rivendicazione di un posto migliore dove sistemare la scuola elementare. Di primo acchito le istituzioni non diedero troppa importanza alla cosa, ma come ci insegna il sommo Dante, “poca favilla gran fiamma seconda”. Così da una piccola scintilla nacque un incendio.

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