di Alessandro Dainese
Gli studi condotti su Antonio Casertano (1863–1939) ne hanno prevalentemente messo in risalto la non comune competenza giuridica, il ruolo avuto nell’elaborazione della legge 18 novembre 1923, numero 2444, nota come «legge Acerbo» (che nelle elezioni politiche prevedeva l’adozione di un sistema maggioritario), la strenua difesa in punto di diritto delle istituzioni fasciste, ma andando a ritroso le sue convinzioni (in tema di diritti civili) erano diametralmente opposte e apertamente democratiche, come testimonia il verbale (qui riprodotto) di un’assemblea provinciale (di Terra di Lavoro) delle associazioni democratiche e radicali tenutasi a Maddaloni il 23 aprile 1911. In quell’occasione l’insigne giurista affermò «Che la universalità del suffragio, estesa fino agli analfabeti che abbiano compiuto l’età di trent’anni, risponde ad un’esigenza delle progredite condizioni del Paese e della civiltà degli Stati moderni, i quali tanto più sono forti per quanto i poteri costituiti sono espressione del maggior numero di cittadini partecipanti alla vita pubblica».
Il documento pubblicato sul portale "Storia della Campania" (www.storiadellacampania.it), copia unica a stampa e finora sconosciuto, fu spedito da Casertano a Roberto Mirabelli (tenace politico repubblicano che precedentemente fu legato da profonda amicizia all’onorevole Antonio Gaetani di Laurenzana, come dimostra un carteggio pubblicato su questo portale, e che donò le proprie carte alla Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III), anch’egli propugnatore del suffragio universale e della rappresentanza proporzionale. La virata destrorsa di Antonio Casertano è come se ne avesse oscurato il passato da studioso non solo di cose prettamente giuridiche ma anche di carattere storico, essendo stato autore di una memorabile opera su Pier Della Vigna. Tuttora di Antonio Casertano manca una biografia di taglio personale e intellettuale.
Per approfondire collegarsi alla pagina:
http://www.storiadellacampania.it/antonio-casertano-assemblea-radicale-1911-maddaloni
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