"Storia di venti e di fanciulle rapite" e "Il tempo di un’onda"

di Francesca Favaro

Il carnet de recherche «Studiosus» (https://studiosus.hypotheses.org) si è arricchito, durante il mese di febbraio 2019, di due saggi. Il primo, appartenente alla sezione riservata alle riprese dell’antico e intitolato Storia di venti e di fanciulle rapite, ripercorre, comparandoli sulla filigrana di memorie letterarie unite a suggestioni iconografiche, i miti di Orizia rapita da Borea, vento di Tracia, e di Flora, amata dal vento Zefiro. Delle fanciulle protagoniste delle due vicende si analizza, soprattutto, la differente (e sempre singolare) maternità. Il secondo saggio, Il tempo di un’onda, è dedicato a scrittori che, innamorati di Venezia, rivaleggiando nelle loro pagine con il colorismo pittorico della Serenissima, tentano di catturare in prosa le sue infinite iridescenze di luce. La vibratile ricchezza delle sfumature che, fra cielo e acqua, avvolgono Venezia, viene trasposta da Pietro Aretino, quasi sopraffatto dallo splendore di un tramonto, in una missiva indirizzata a Tiziano nel maggio 1544; con un virtuosistico indugio nella variazione, permea inoltre il romanzo di d’Annunzio Il fuoco.

I due saggi sono consultabili collegandosi alle pagine https://studiosus.hypotheses.org/319 (Storia di venti e di fanciulle rapite) e https://studiosus.hypotheses.org/329 (Il tempo di un’onda).

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